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Decreto del Governo. Cosa cambia e cosa si può fare a Pasqua

Il Covid chiude l’Italia per un altro mese. Nessun automatismo per il ritorno in zona gialla fino al 30 aprile: saranno possibili allentamenti dei vincoli «previa una nuova delibera del consiglio dei ministri, solo se lo consentiranno situazione epidemiologica e piano vaccini». Non prima del 15, visto che il provvedimento entra in vigore il 7. Dopo ore di confronto\scontro nel Governo è stato approvato il decreto con le nuove disposizioni nella serata di mercoledì 31 marzo.

I principali punti del decreto.

Obbligo di vaccino da parte del personale medico e sanitario, prevedendo una dettagliata procedura per la sua operatività e adeguate misure in caso di inottemperanza (assegnazione a diverse mansioni ovvero sospensione della retribuzione). La sospensione durerà al massimo sino al 31 dicembre 2021.

Scudo penale esclude la responsabilità penale del personale medico e sanitario incaricato della somministrazione del vaccino anti SARS-CoV-2, per i delitti di omicidio colposo e di lesioni personali colpose commessi nel periodo emergenziale, allorché le vaccinazioni siano effettuate in conformità alle indicazioni contenute nel provvedimento di autorizzazione all’immissione in commercio e alle circolari pubblicate sul sito istituzionale del Ministero della salute relative.

Scuola in tutt’Italia restano aperte, con bambini e ragazzi dietro i banchi, le scuole primarie e le medie limitatamente al primo anno di corso. In zona arancione la didattica in presenza si estende alla seconda e alla terza media e – in una percentuale fra il 50 e il 75 per cento – alle scuole superiori. In zona rossa le restrizioni per l’attività scolastica sono più rigide: sono chiamati alla Dad gli alunni delle seconde e delle terze medie e tutti quelli delle scuole superiori

Spostamenti restano vietati gli spostamenti fra regioni e comuni diversi. Eccezion fatta per chi si muove per motivi di lavoro, salute o necessità e sempre per far ritorno alla propria residenza, domicilio o abitazione.

Si possono raggiungere le seconde case di cui si ha la disponibilità da prima del 14 gennaio. Dunque si potrà andare in seconde abitazioni pure in altra regione, anche se rossa, se non abitata da altri e solo con la propria famiglia. Sì ai ricongiungimenti di partner che lavorano in città diverse.

Nei tre giorni di Pasqua, da sabato a Pasquetta, in qualsiasi zona ci si trovi si potrà andare a trovare (in due e con bambini sotto i 14 anni) a casa amici o familiari all’interno dei confini regionali. Ma dal 6 aprile chi abita in zona rossa non potrà più muoversi per andare a casa di altre persone a meno che non ci siano ragioni di necessità o urgenza come assistere una persona non autosufficiente. Nelle regioni in arancione le visite ( in due e con i figli) consentite, ma non si potrà uscire dal Comune.

Sport palestre e piscine off-limits. Restano le regole finora vigenti: possibile fare passeggiate (solo vicino casa nelle zone rosse), praticare jogging, andare in bicicletta. Ancora chiuse palestre e piscine. In zona arancione possono continuare la propria attività club e circoli che consentono lo svolgimento di sport in forma individuale (tennis, golf, padel) e, per quanto riguarda gli sport di squadra, solo per gli allenamenti. Rimane permessa ovunque la pratica sportiva a livello agonistico.

Viaggi all’estero, l’ordinanza del ministro della Salute Roberto Speranza, firmata per evitare trasferte di massa di italiani per Pasqua e valida fino al 6 aprile, prevede che tutti coloro che hanno soggiornato o transitato nei 14 giorni antecedenti all’ingresso in Italia in uno o più Stati dell’Unione europea, siano obbligati a sottoporsi al tampone e a un periodo di 5 giorni di quarantena. Speranza, con un’altra ordinanza, dovrebbe prorogare questa misura per l’intero mese di aprile.

Cinema e teatri le luci rimangono spente In assenza di un miglioramento del quadro dei contagi e dei ricoveri, anche ad aprile rimarranno chiusi cinema e teatri.

Negozi, bar e ristoranti per ora niente pranzi fuori. Bar e ristoranti, fino a un eventuale miglioramento della situazione epidemiologica, lavoreranno solo per l’asporto e la consegna a domicilio.

In zona arancione gli esercizi commerciali restano aperti tutti i giorni. In zona rossa sono invece chiusi, con l’eccezione di alcune attività ritenute essenziali (ad esempio abbigliamento intimo, computer, edicole e librerie) ma non di parrucchieri, barberie e centri estetici che dovranno abbassare le saracinesche.

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