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Danilo Dolci: «Chi si spaventa quando sente dire Rivoluzione»

Chi si spaventa quando sente dire
Rivoluzione,
forse non ha capito.

Non è una sassata a una testa di sbirro,
sputare sul poveraccio
che indossa una divisa non sapendo
come mangiare;
non è incendiare il municipio
o le carte al catasto
per andare stupidi in galera
rinforzando il nemico di pretesti.

Il dominio è potere malato
cresci soltanto quando ti maturi
corresponsabile:
la gente non è suolo ma semente.

Quando senza mirare ti agiti
la rivoluzione viene a mancare;
se raggiungi potere e la natura
dei rapporti rimane come prima,
viene tradita.

È conquistata ad ogni istante quando
creature si organizzano
estinguendo ogni zecca.

Danilo Dolci (Sesana, 1924 – Trappeto, 1997)

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