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Daniele Cicogna, il Mammo di Rimini sbarca su Sky

Nella famiglia moderna esistono la Mamma e il “Mammo”. Eh sì, perché, nel 2018, non è solo la madre che cresce i figli e accudisce la casa, ma anche l’uomo si prende cura della prole e del focolare domestico. O almeno dovrebbe farlo, anche se il più delle volte avviene per necessità, come la mancanza di un lavoro stabile, piuttosto che per una scelta volontaria e consapevole. Ma una volta entrati in questo ruolo è difficile uscirne, proprio come è successo a Daniele Cicogna, riminese di 41 anni. “Mammo” a tutti gli effetti, lavora da 17 anni al Camping Maximum di Miramare. Ma Daniele ha fatto anche il giornalista: ha collaborato Con Chiamami Città ed è stato, per 10 anni, redattore della pagina spettacoli nel quotidiano La Voce di Romagna (prima che chiudesse i battenti), e ha diretto alcune riviste come Sensi Magazine e i primi numeri del mensile RiminiAmo. E’ stata però sua storia famigliare ad essere scelta dal programma Love me Gender in onda sul canale 135 di Sky,  condotto dall’attrice Chiara Francini, che racconta le relazioni e le trasformazioni delle identità di genere nella società attuale.

Daniele Cicogna

Daniele, chi è il “mammo”?

«È una figura che al giorno d’oggi esiste veramente. In una famiglia moderna non tutti hanno la fortuna di lavorare dodici mesi all’anno, io ne lavoro solo sei e negli altri mi occupo esclusivamente di mio figlio. Mia moglie, invece, lavora tutti i i giorni».

Secondo te, mammo si nasce o si diventa?

«A mio avviso si nasce. Conosco molti miei amici che si trovano nella mie stesse condizioni a causa di un lavoro precario, ma non riescono o non vogliono accettare questa situazione e non riescono ad occuparsi totalmente del figlio e della casa e calarsi in questa veste».

Da quanto ricopri questo ruolo?

«Da nove anni. All’inizio è stata dura accettarlo, ma poi con il tempo ho imparato ad apprezzarlo. In principio hai a che fare con un neonato ed è molto difficile stare dietro a tutti i suoi bisogni, ma poi riesci a prendere le misure. Comunque, penso che non ci si può sostituire in maniera totalitaria al ruolo della madre, intesa come figura femminile per l’educazione e la crescita, perché è fondamentale».

Daniele e Massimo Cicogna

Come si chiama tuo figlio? Quanti anni ha?

«Si chiama Massimo ed ha appunto nove anni, è lui che mi ha reso mammo».

Che cosa fa un mammo?

«Accompagna il proprio figlio a scuola o alle attività sportive, gli prepara colazione e merenda, lo aiuta a farei compiti, fa la spesa, pulisce casa e prepara la cena. Fa tutto quello che facevano le nostre mamme e che ancora fanno tutte le donne o quasi».

La tua storia ha avuto un grande eco mediatica ed è arrivata fino in tv. Perché, secondo te, stata scelta tra le tante proprio la tua vicenda?

«Perché avevo scritto su un blog di Rimini, che si chiama Non solo calcio. Io sono molto bravo a far girare su internet le notizie e gli articoli è proprio un mio pezzo su questo argomento è stato notato dagli autori di Love Me Gender. La mia storia è piaciuta e mi hanno contattato per fare una puntata».

Che esperienza è stata?

«Devo dire che è stata un bella esperienza. È stato come girare un breve film con il proprio figlio. Chiara Francini è un ottima attrice e una donna molto intelligente e simpatica. La casa, per un giorno, si è trasformata in un set cinematografico. La troupe, composta da quasi 20 persone, tra regista, cameramen, autori, microfonista, truccatrice, devo dire che è stata molto professionale».

Quando andrà in onda la puntata?

«Il 20 giugno, non vedo l’ora di rivedermi in televisione».

Continuerai a vestire i panni del mammo ancora per molto?

«Certo, fino che non trovo un lavoro fisso, ma temo, o spero, che a quel punto sarò mammo per sempre».

Nicola Luccarelli

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