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“Il Conte” Raffaello appena uscito dal Gf Vip si rifugia nella “sua” Cattolica

Un amore viscerale. Una passione inestinguibile. E’ quello che Raffaello Tonon, detto ‘Il Conte’, nutre per la Romagna in generale e per Cattolica in particolare. Eh sì, perché la Regina dell’Adriatico è entrata nel cuore di questo ragazzo milanese, dalla voce profonda, i modi educati e gentili, un vero gentleman di altri tempi insomma. ‘Il Conte’ veniva a Cattolica da piccolo e con la Regina è stato amore a prima vista. Inoltre, per suggellare ancora di più questa unione, 10 anni fa l’amministrazione comunale cattolichina ha deciso di conferirgli la cittadinanza onoraria. Un vero onore per il 38enne milanese, appena uscito dalla casa del GF Vip, che non vede l’ora di ritornare dai suoi tanti amici cattolichini, come ci racconta lui stesso.

Raffaello, come è stata l’esperienza del Grande Fratello?

«Beh, sicuramente intensa. Una bella esperienza che mi ha permesso di esplorare lati nascosti del mio carattere».

Al Grande Fratello Vip ha trovato anche un amico. E’ ancora vero che chi trova un amico trova un tesoro?

«Direi di sì. Con Luca Onestini mi sono trovato subito bene e il fatto che lui fosse un romagnolo, ha contribuito a farmi avvicinare subito a lui. E’ un ragazzo veramente speciale e sono sicuro che la nostra amicizia durerà nel tempo. Sono molto felice di averlo incontrato lungo il mio cammino».

A proposito di romagnoli e ‘romagnolità’. Ci vuole spiegare come è nato questo feeling?

«Beh, per me la Romagna è tutto. La considero casa mia e i romagnoli hanno una marcia in più. Il loro modo di intendere la vita è unico. Dico sempre, che i romagnoli sono duri come le loro colline ma profondi come il loro mare».

E Cattolica invece?

«Cattolica è casa. Qui ho tanti amici che mi vogliono bene, un bene quasi fraterno. Non si può spiegare a parole il mio rapporto con Cattolica e i cattolichini. Certe cose bisogna solamente viverle per capirne l’importanza. Se avessi vinto il Gf Vip o anche La Fattoria, a cui avevo preso parte ormai più di dieci anni fa, non avrei dedicato la vittoria a una persona ma a un luogo: Cattolica. E le dirò di più, per farle capire quanto è importante questa città per me, ho lasciato scritto che, se un giorno dovessi lasciare questo mondo, il più tardi possibile (ride), il mio corpo venga seppellito nel cimitero di Catolga».

Si aspettava di essere nominato addirittura cittadino onorario?

«No, a dir la verità no e ne sono molto fiero. Dovunque sono andato ho cercato sempre di portare in alto il nome di questa città. E forse è stato anche che questo che ha spinto l’amministrazione e il sindaco di allora Pietro Pazzaglini a conferirmi questa onorificenza».

Immagino che sarà molto impegnato in questi giorni, ma troverà un po’ di tempo per passare a trovare i suoi amici di Cattolica?

«Sicuramente prima di Natale farò una capatina e anche dopo Capodanno. Purtroppo, in questi giorni a causa dei tanti impegni, non ho potuto rispondere alle numerose chiamate e messaggi dei miei amici di Cattolica. Non vedo l’ora di rivedere Ferdinando Pritelli, Giorgio Filippucci, tutti gli amici dell’aperitivo capitanati da Magnani, poi la Paola Pritelli, la Roberta Perugini con Paolo, e tanti altri. Insomma, Cattolica è sempre con me, insieme ai volti e ai sorrisi dei suoi abitanti».

Nicola Luccarelli

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