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Bozza decreto legge: tutta Italia in zona rossa il 3, 4, 5 aprile

“Nei giorni 3, 4 e 5 aprile 2021, sull’intero territorio nazionale, ad eccezione delle Regioni i cui territori si collocano in zona bianca, si applicano le misure stabilite per la zona rossa”. E’ quanto si legge nella bozza di decreto che sarà discusso dal Consiglio dei ministri. Non sarà quindi un Dpcm, ma un Decreto legge.

E si specifica: “Dal 15 marzo al 2 aprile 2021 e nella giornata del 6 aprile 2021, nelle Regioni nelle quali si applicano le misure stabilite per la zona arancione, è consentito, in ambito comunale, lo spostamento verso una sola abitazione privata abitata, una volta al giorno, in un arco temporale compreso fra le ore 5 e le ore 22, e nei limiti di due persone ulteriori rispetto a quelle ivi già conviventi, oltre ai minori di anni 14 sui quali tali persone esercitino la responsabilità genitoriale e alle persone disabili o non autosufficienti conviventi. Lo spostamento non è consentito nei territori nei quali si applicano le misure stabilite per la zona rossa”.

C’è anche l’annunciato meccanismo automatico per stabilire la zona rossa a livello regionale: “Dal 15 marzo al 6 aprile 2021, le misure stabilite per la zona rossa si applicano anche nelle Regioni nelle quali l’incidenza cumulativa settimanale dei contagi è superiore a 250 casi ogni 100.000 abitanti, sulla base dei dati validati dell’ultimo monitoraggio disponibile”.

Arriva però la deroga di Pasqua per le visite a parenti e amici. Il 3-4-5 aprile con tutta Italia in lockdown sarà possibile visitare una sola abitazione all’interno della regione, massimo due persone che potranno portare con loro i minori 14 anni.

E giungono le prime reazioni, “Se il parametro dell’incidenza settimanale di 250 casi ogni 100 mila abitanti diventa insieme all’Rt a 1.25 dirimente per definire le zone rosse, allora occorre prevedere un sistema di controlli che accerti la corretta attività di tracciamento”. Lo ha chiesto il presidente dell’Upi e sindaco di Ravenna Michele de Pascale, intervendo alla Cabina di Regia Covid dove la ministra Gelmini e il ministro Speranza hanno illustrato i contenuti del nuovo Decreto Legge con le misure restrittive che vigeranno dal 15 marzo al 6 aprile. “L’incidenza dei casi si misura con i tamponi: è essenziale allora che in tutte le Regioni si verifichi una corretta attività di tracciamento, con standard precisi. Altrimenti chi farà meno tamponi non saraà valutato correttamente”.

“C’è bisogno di garantire i voucher congedi per le famiglie – ha poi aggiunto – anche per chi è a casa in smart working. L’attività di accudimento dei bambini e dei ragazzi deve essere garantita per tutte e tutti, o le famiglie non saranno in grado di fare fronte all’emergenza”.

Stefano Bonaccini, presidente dell’Emilia Romagna e della Conferenza delle Regioni, commenta invece: “La diffusione del virus in questa fase è decisamente più veloce a causa dell’impatto delle varianti e questo rende condivisibili le scelte che il Governo si appresta a fare con un decreto legge dettato dalla situazione epidemiologica”.

“Al di là delle restrizioni, oggi abbiamo peò’ un’arma in più: i vaccini. E sotto questo profilo è incoraggiante l’autorizzazione del vaccino Johnson & Johnson che incrementerà complessivamente la capacità vaccinale, ma è importante che il Governo faccia sentire la voce del nostro Paese in sede europea, battendo i pugni sul tavolo affinchè le aziende farmaceutiche rispettino fino in fondo gli impegni assunti per la consegna delle dosi“, ha spiegato Bonaccini.

“Tra l’altro i dati incoraggianti delle ultime settimane – ha sottolineato il Presidente della Conferenza delle Regioni – stanno dimostrando che tutte le Regioni hanno una capacità vaccinale molto più robusta rispetto all’effettiva disponibilita’ delle dosi”.

“E’ chiaro che a questo punto occorre un altro tipo di accelerazione sul fronte delle misure di sostegno per fare in modo che la pandemia non comporti risvolti sociali ed economici gravi”, ha aggiunto Bonaccini. “Due quindi le richieste fondamentali e urgenti per il prossimo DL sostegno. I ristori – ha spiegato – che superino definitivamente il regime dei codici Ateco, siano retroattivi e si elimini il tetto dei 5 milioni di fatturato. Il fondo per i congedi parentali e per i voucher (baby sitter etc.) deve essere urgentemente rifinanziato e deve avere una valenza anche retroattiva per tutti i lavoratori. Serve uno sforzo poderoso – ha concluso Bonaccini – perchè davvero chi sta attraversando da diversi mesi difficolta’ serissime non sia lasciato solo”.

(Lum/ Dire)

 

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