Estendere la didattica a distanza “fino al 100% per le scuole secondarie superiori e per le università”. Lo chiede il Presidente della Conferenza delle Regioni Stefano Bonaccini in una lettera al premier Giuseppe Conte – e ai ministri Roberto Speranza e Francesco Boccia – con le osservazioni sullo schema di Dpcm contenente le misure della nuova stretta contro i contagi da Covid.
Al punto uno della lettera “si richiede l’estensione della didattica a distanza al 100% per le scuole secondarie superiori e per le università”; mentre al secondo punto, “al fine di rendere sostenibile il lavoro delle ASL/Regioni in tempo di emergenza riducendo il carico di lavoro dovuto alle difficoltà nel contact tracing si dovrebbe destinare i tamponi (molecolari o antigenici) solo ai sintomatici e ai contatti stretti (familiari e conviventi) su valutazione dei Dipartimenti di prevenzione e si dovrebbe riservare la telefonata giornaliera per i soggetti in isolamento o quarantena a specifici casi su valutazione dell’operatore di sanità pubblica”.
Al punto tre si interviene sulla stretta su bar e ristoranti: “Prevedere l’orario di chiusura per i ristoranti alle ore 23.00, con il solo servizio al tavolo, per i bar prevedere la chiusura alle ore 20.00 ad eccezione degli esercizi che possono garantire il servizio al tavolo. Eliminare l’obbligo di chiusura domenicale”. Al punto quattro la conferenza delle Regioni chiede di lasciare aperti gli impianti nei comprensori sciistici. Infine al punto cinque si chiede di “prevedere nel fine settimana la chiusura dei centri commerciali, con eccezione di alimentari e farmacie”.
“Si sottopone, inoltre, all’attenzione del Governo, la necessità di: Valutare le chiusure relative a: palestre, piscine, centri sportivi, cinema, teatri etc., anche valutando i dati epidemiologici di riferimento; prevedere nel Dpcm un impegno da parte del governo a ristorare le attività che hanno subìto limitazioni e/o chiusure”.