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Bando periferie, marcia indietro nella nebbia

Bando delle periferie. E’ poi vero che il Governo ha fatto marcia indietro?

Dopo la soddisfazione, moderata da parte di Anci e dei Sindaci presenti all’incontro, iniziano ad aumentare anche le perplessità sull’effettiva volontà del Governo di risolvere lo slittamento dei finanziamenti a 94 progetti del bando delle periferie.

Infatti allo stato attuale solo i primi 24 progetti sono finanziati per un importo complessivo di 500 milioni di euro.

Nei commenti del dopo incontro con il primo ministro Giuseppe Conte il presidente dell’Anci Antonio Decaro dichiara:Attraverso la conferenza unificata cercheremo di recuperare quegli 800 milioni che sono oggetto di una sentenza della Corte costituzionale. Saniamo l’incostituzionalità di quell’articolo 1 comma 140 che finanziava per la metà il bando per le periferie.”

E questo è il primo aspetto. Perché solo 800 milioni e non tutto il 1,6 miliardi per finanziare tutti i progetti?

Il dubbio, molto forte. è quello di un compromesso, che cerca di diminuire la pressione dei sindaci sul Governo utilizzando 798 milioni già deliberati dal Cipe del Fondo Sviluppo Coesione. In questo modo una parte importante dei sindaci presenti all’incontro vedrebbero i loro progetti finanziati.

Il progetto del Comune di Rimini, arrivato 102esimo in graduatoria veniva finanziato nella altri 800 milioni di euro previsti dal Governo Gentiloni ma in in tre anni : 270 milioni per il 2017, altrettanti 270 per il 2018 e infine 260 milioni per il 2019. Di questo finanziamento in realtà non se ne parla.

Ancora più di difficile interpretazione le parole del presidente dell’Anci Decaro:” le risorse saranno assegnate sulla base delle effettive necessità”. Cosa significa che un progetto arrivato in graduatoria al 100esimo posto se è in fase di realizzazione più avanzata di un progetto che si piazzato al 60esimo posto gli passa avanti? Molto improbabile.

Vi è un altro aspetto non secondario da valutare.

La delibera del Cipe del 3 marzo che ha assegnato 798,17 milioni al “Programma straordinario di intervento per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie” ha anche stabilito che le risorse sono ripartite per 603,90 milioni di euro in favore delle città e dei comuni del Mezzogiorno e per 194,27 milioni di euro in favore delle città e dei comuni del Centro Nord. Pertanto i progetti del Mezzogiorno avranno una priorità che supera la stessa graduatoria con i punteggi assegnati ad ogni progetto.

In questa fase le critiche del responsabile ente locali del Pd Matteo Ricci che afferma:”al termine di una trattativa serrata, Conte ha parlato di generici decreti futuri: di concreto non c’è niente” non sono fuori luogo.

La realtà è che non vi era nessuna necessità, come chiarito anche nell’incontro di ieri tra Anci e Governo di bloccare i fondi per la sentenza della Corte Costituzionale. Si poteva sanare con un parere della Conferenza delle Regioni come è stato fatto per i primi 24 progetti.

Se vi è reale volontà politica il Governo ha il tempo di modificare il mille proroghe e risolvere il problema già in questa settimana. Su questo il Governo ha già detto che non è possibile.

D’altra parte il comunicato del Governo sull’incontro è molto sibillino:” Ho ascoltato con grande disponibilità le istanze dell’Anci – afferma in una nota Conte – e con i sindaci presenti ho condiviso l’obiettivo di avviare un percorso per giungere alla migliore soluzione possibile e nei tempi più rapidi. La soluzione che intendiamo adottare è quella di inserire nel primo decreto utile (successivo alla conversione del Milleproroghe) una norma che di fatto dia la possibilità di recuperare la realizzabilità dei progetti già in fase avanzata”.

Ognuno è libero di interpretare al meglio.

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