Cerca
Home > Eventi Cultura e Spettacoli > Anche Rimini con Libera e Don Ciotti sabato in piazza Cavour alle 21

Anche Rimini con Libera e Don Ciotti sabato in piazza Cavour alle 21

Un walkaround (si manifesta camminando in tondo come nello stile anglosassone) che parte dal basso dal gruppo di persone che era in piazza Cavour nell’anniversario dell’assassinio di Giulio Regeni, tra le quali il pittore e Sigismondo d’Oro Vittorio D’Augusta e Patrizia Sacchini, sua moglie e per tanti anni responsabile nel reparto di Pediatria all’Ospedale Infermi.

Ci si trova sabato 7 luglio alle ore 21.00 in Piazza Cavour con un capo d’abbigliamento rosso che testimonia l’adesione all’appello solidarietà.
“Una maglietta rossa per fermare l’emorragia di umanità”. Un appello che oltre ad arrivare da Libera e dal Gruppo Abele, presiedute da Don Ciotti, è sostenuto anche da Arci, Anpi e Legambiente. Don Ciotti chiede di fermare “questo cinismo dilagante alimentato dagli imprenditori della paura” e suggerisce, per un giorno, di indossare tutti una maglietta, un indumento rosso, “come quei bambini”. Rosse sono le magliette che le mamme dei piccoli profughi fanno indossare ai propri figli durante le traversate, nella speranza che quel colore richiami l’attenzione dei soccorritori.

L’appello di Libera:

“Sabato 7 luglio indossiamo una maglietta rossa per un’accoglienza capace di coniugare sicurezza e solidarietà. Rosso è il colore che ci invita a sostare. Ma c’è un altro rosso, oggi, che ancor più perentoriamente ci chiede di fermarci, di riflettere, e poi d’impegnarci e darci da fare. È quello dei vestiti e delle magliette dei bambini che muoiono in mare e che a volte il mare riversa sulle spiagge del Mediterraneo.” È questo l’appello dell’Associazione Libera di don Luigi Ciotti.

“Di rosso era vestito il piccolo Aylan, tre anni, la cui foto nel settembre 2015 suscitò la commozione e l’indignazione di mezzo mondo. Di rosso erano vestiti i tre bambini annegati l’altro giorno davanti alle coste libiche. Di rosso ne verranno vestiti altri dalle madri, nella speranza che, in caso di naufragio, quel colore richiami l’attenzione dei soccorritori. Muoiono, questi bambini, mentre l’Europa gioca allo scaricabarile con il problema dell’immigrazione – cioè con la vita di migliaia di persone – e per non affrontarlo in modo politicamente degno arriva a colpevolizzare chi presta soccorsi o chi auspica un’accoglienza capace di coniugare sicurezza e solidarietà. Bisogna contrastare questa emorragia di umanità, questo cinismo dilagante alimentato dagli imprenditori della paura” insiste Libera.

“L’Europa moderna non è questa. L’Europa moderna è libertà, uguaglianza, fraternità. Fermiamoci allora un giorno, sabato 7 luglio, e indossiamo tutti una maglietta, un indumento rosso, come quei bambini. Perché mettersi nei panni degli altri – cominciando da quelli dei bambini, che sono patrimonio dell’umanità – è il primo passo per costruire un mondo più giusto, dove riconoscersi diversi come persone e uguali come cittadini” conclude l’appello di Libera di don Ciotti.

Ultimi Articoli

Scroll Up