Proseguono ininterrotte le indagini per individuare i quattro autori delle violenze commesse nella notte tra venerdì e sabato a Miramare di Rimini.
Il Corriere della Sera riporta oggi che sarebbero al momento una quindicina i sospettati, tutti maghrebini, in prevalenza tunisini e algerini. Gli agenti della Squadra Mobile di Rimini sarebbero riusciti a individuare i possibili sospetti seguendo le numerose tracce che il branco si è lasciato alle spalle, incrociando testimonianze e immagini delle telecamere di videosorveglianza. Al momento, in ogni caso, non risultano indagati.
Nel frattempo la Polizia Municipale, accompagnata dalla Polizia di stato, è impegnata in operazioni a tappeto negli edifici abbandonati del Riminese alla ricerca dei colpevoli. All’alba di oggi la Polizia ha fatto irruzione in Via Ugo Bassi – nell’edificio dell’ ex-questura – dove occasionalmente trovano rifugio immigrati e senza tetto. All’interno dell’edificio sono state trovate 10 persone, due italiani, con pregiudizi di polizia, e 8 stranieri, tutti irregolari sul territorio nazionale, nei confronti dei quali l’Ufficio immigrazione ha già predisposto i relativi provvedimenti di espulsione dall’Italia.
Setacciati inoltre, oltre al tratto di spiaggia tra il 106 e il 160, anche le colonie abbandonate sul confine tra Miramare e Riccione e l’Hotel “Le Conchiglie”, anch’esso abbandonato. L’intento della Polizia è anche quello di mettere sotto pressione la comunità magrebina, in modo da spingere a collaborare chi possa essere a conoscenza di qualsiasi traccia degli aggressori.
Come anticipato ieri, sono attesi alla Questura di Rimini, il console polacco in Italia e investigatori di Varsavia per collaborare con i colleghi riminesi, mentre i giornalisti polacchi – che ieri hanno incontrato l’Amministrazione di Rimini – hanno preparato una postazione, per i collegamenti video, fuori dal Palazzo di Giustizia.