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Il Comitato di Montecopiolo in E.R. risponde a Chiamamicitta.it La redazione precisa

Con la presente si intende in modo categorico rendervi edotti sulla reale storia dell’ iter referendario di Montecopiolo e Sassofeltrio e se esiste un diritto di cronaca o informazione deve basarsi sulla fedeltà dei fatti come realmente accaduti, questo a seguito di elementari errori di battitura del vostro articolo di cui si evince lo scopo e vi si chiede la revisione immediata.
Dire che dal 2007 non ci sono stati passaggi istituzionali è falso.
La provincia di Rimini ha deliberato con 2 legislature differenti per ben 2 volte parere favorevole ed unanime per il passaggio dei due comuni.
La 1° Commissione Affari Generali dell’Emilia Romagna ha con 3 legislature differenti votato all’unanimità ( 3 volte ), parere favorevole per il passaggio dei due comuni, l’ultima a Febbraio di quest’anno nella legislatura di Bonacini.
Nell’ aprile del 2012 all’unanimità la Regione Emilia Romagna ha votato all’unanimità parere favorevole per l’accoglimento dei due comuni.
L’unica autorità Emiliano Romagnola che ha detto che non saremmo mai passati in Emilia Romagna è stato un ex Assessore al Turismo di Rimini, l’On. Marchioni invece sebbene circondata dai vecchi marpioni, ci ha sostenuto.
Per quanto riguarda il versante marchigiano
L’atteggiamento della Onorevole Morani (come in precedenza L’On. Vannucci) era stato ampiamente preventivato, non ci si stupisce l’ aggressività nei confronti della Costituzione Italiana e dei cittadini di Montecopiolo e Sassofeltrio, idem del Presidente della Regione Marche Ceriscoli, (tale al suo predecessore), entrambi pretendono di svolgere il loro ruolo politico e dichiarano a mezzo stampa una tesi che non esiste nell’ordinamento politico italiano, lo svolgimento un nuovo referendum costituzionale per abolirne uno che non ha avuto ancora una conclusione parlamentare. Però possono sempre svolgere referendum non Costituzionali ma consultivi, per capire se l’indice di gradimento nei loro confronti nei collegi elettorali o nella Regione sono aumentati, questo se vogliono lo possono fare !
Ho seri dubbi che il Presidente Emiliano Romagnolo Bonaccini si sia espresso contrario al nostro passaggio, con la motivazione della inutilità in previsione della abolizione delle provincie (anche quella di Rimini), perchè il quesito referendario chiedeva l’aggregazione alla Regione Emilia Romagna, ma anche perchè la modifica del titolo V della Costituzione (Art. 132 – 2° comma utilizzato dai cittadini di Montecopiolo e Sassofeltrio), fu voluto fortemente dal PD e il Presidente non può non sapere dell’impianto legislativo promosso dall’attuale governo per l’aggregazione o fusioni dei comuni anche di diverse regioni purchè a statuto ordinario, come Marche ed Emilia Romagna sono. la regione Emilia Romagna è fortemente impegnata a sponsorizzare tali iniziative.
Venendo poi ai progetti di legge, il primo fu depositato durante la legislatura di Prodi e sempre ripresentati nelle successive.
In questa legislatura ve ne sono 2 alla Camera dei Deputati ed incardinati, il 915 dell’On Pini e 5 colleghi e il 1202 dell’On Arlotti con 25 colleghi, entrambi presentano emendamenti atti a rendere il passaggio a costo zero per le Regioni interessate e sicuramente migliorie per i cittadini sovrani, per l’utilizzo dei servizi.
Concludo sul risultato elettorale che è scaturito in Valmarecchia è dovuto alle contorsioni interne e al ruolo marginale che ha avuto il Partito Democratico nella vicenda dei 7 Comuni nella passata legislatura e il comportamento avuto in questa legislatura con Montecopiolo e Sassofeltrio dal PD Marche non ha aiutato e non aiuterà.

Agostino D’Antonio
Comitato di Montecopiolo in E.R.

 

 

 

La sua risposta conferma quanto scritto nel nostro articolo.
Infatti l’art 132 della Costituzione comma 2 recita:” Si può, con l’approvazione della maggioranza delle popolazioni della Provincia o delle Province interessate e del Comune o dei Comuni interessati espressa mediante referendum e con legge della Repubblica, sentiti i Consigli regionali, consentire che Provincie e Comuni, che ne facciano richiesta, siano staccati da una Regione ed aggregati ad un’altra.”
L’unico passaggio fatto è stato il referendum del 2007. Non vi è nessun parere dei Consigli regionali della Regione Marche ed Emilia-Romagna. La legge della Repubblica è in commissione. Il resto sono iniziativa di supporto senza nessun valore legislativo. Non vediamo cosa c’entrino le fusioni dato che non è previsto nulla per Montecopiolo e Sassofeltrio. Sul costo zero l’esperienza del passato ha detto altro.
La redazione di chiamamicitta.it

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