La MYO – Mondaino Young Orchestra, formazione giovanile del Corpo Bandistico di Mondaino, come da tradizione inaugura la sua stagione concertistica al Teatro Dimora. Diretta dal Maestro Michele Chiaretti (39 anni), da Mondaino, si presenta in una nuova veste, in formazione Concert Band con un organico di 62 elementi tra gli 8 e i 23 anni, che eseguiranno brani tratti dal repertorio della grande tradizione bandistica americana. Artie Shaw, John Williams, Marvin Gaye sono solo alcuni dei compositori dei brani che eseguiranno i ragazzi oggi, domenica 8 aprile (inizio ore 18,00). Il concerto arriva al culmine di un lavoro di rilancio della tradizione bandistica che Mondaino ha intrapreso da tempo, portando tanti giovani e giovanissimi a riavvicinarsi alla pratica musicale. La MYO rappresenta una delle realtà musicali giovanili più interessanti in Italia. Facciamoci spiegare i segreti di questa Orchestra così particolare proprio da Michele Chiaretti.
Maestro, cos’è una banda musicale?
«Certo sappiamo tutti che per banda musicale si intende una particolare orchestra costituita quasi esclusivamente da strumenti a fiato e a percussione. Ma per noi che ci siamo nati e cresciuti è molto di più: è far parte di un’associazione come principio di socialità, una forte dimensione dell’educazione in una comunità. Il rilancio del valore delle bande in cui a Mondaino abbiamo sempre creduto è fondato proprio sul valore sociale e culturale di questa realtà».
Che cos’è invece un’orchestra?
«Siccome il termine banda assume da sempre nel linguaggio comune una connotazione popolare e a volte indice di scarsa preparazione e organizzazione, spesso per allontanarsi da tale assunto si ricorre al termine orchestra, o nel nostro caso orchestra di fiati, termine che porta con sé un’aurea di qualità e professionalità, ma che però ugualmente è composta da fiati e percussioni».
Possiamo dire quindi che in un certo senso sono la stessa cosa?
«Per dirla con il Maestro Fulvio Creux, direttore della Banda Nazionale dell’Esercito, “l’organico bandistico è capace di produrre risultati per nulla inferiori, benché diversi, da quelli conseguibili con altri organici strumentali considerati più ‘colti’ e nessuno può affermare che un bandista sia per questo motivo di serie B”. Qualche anno fa il Corpo Bandistico di Mondaino ha avuto l’onore di suonare con la banda calabrese di Delianuova diretta in quell’occasione dal Maestro Riccardo Muti e sinceramente quella sera nessuno si è accorto di alcun deficit di preparazione strumentale rispetto ad una vera orchestra sinfonica».
Mi parli della genesi della Mondaino Young Orchestra. I ragazzi sono tutti di del paese?
«La MYO è nata nel 2010 in seno alla scuola di musica del Corpo Bandistico di Mondaino, con l’intento di valorizzare i circa 20 allievi dei nostri corsi. Ci siamo dedicati prima al Dixieland poi allo swing della Big Band. Nei primi 5 anni avevamo già vinto due edizioni del ‘Festival mondiale della musica scolastica’ al teatro Ariston di Sanremo davanti ad altre 19 scuole finaliste, il 5° Concorso Internazionale Città di Treviso, il Premio Cerni Eugenia Vitale a Rimini, siamo stati premiati dalla Provincia di Rimini e indicati come “esempio e speranza per la comunità”, inciso due dischi e tenuto concerti tra gli altri ad Umbria Jazz, Florence Youth Festival, Fano Jazz by the Sea, Primiero Dolomiti Festival Brass, Musica in Castello Parma, EXPO Milano.
Per tutto ciò abbiamo ricevuto l’Encomio Solenne da parte dell’Amministrazione di Mondaino per “…l’opera di diffusione della cultura musicale ai giovani e per la promozione nel mondo dell’immagine di Mondaino”. Oggi i nostri allievi superano l’ottantina e, anche se la maggioranza sono mondainesi, sono molti quelli che risiedono a Saludecio, Montegridolfo e anche Tavullia».
Quali brani eseguite solitamente?
«In questi anni ci siamo dedicati quasi esclusivamente al Jazz tradizionale, tra gli anni 20’ e 40’, nell’intento di far riscoprire ai ragazzi un genere così carico di passione e di gioia da farli godere del loro strumento. Abbiamo un repertorio abbastanza vasto che tocca molti dei grandi autori che hanno fatto la storia del Jazz, da Duke Ellington a Benny Goodman, da George Gershwin a Cole Porter, solo per citare i più conosciuti».
E domenica invece cosa ascolterà il pubblico al Teatro Dimora di Mondaino?
«Domenica a Mondaino accadrà qualcosa di completamente nuovo, una banda giovanile di 60 elementi tra gli 8 e i 21 anni terrà il suo primo vero concerto, proponendo brani della tradizione bandistica americana, in attesa di maturare ancora un po’ prima di affrontare la grande musica italiana. Suoneremo brani di John Williams, Artie Shaw, Marvin Gaye. Durante le prove i ragazzi si sono dimostrati già a buoni livelli e crediamo che domenica ci sarà da divertirsi».
È soddisfatto dei risultati che questa orchestra che ha raggiunto in questi anni? Ce ne sono altri che vorrebbe far raggiungere ai suoi ragazzi?
«Siamo davvero tutti soddisfatti di quello che la MYO ci ha regalato. L’unica cosa però che conta e che è stata la vera parola d’ordine in questi anni è il gruppo, dare la possibilità a quanti più possibile di scoprire la magia di suonare insieme ai compagni uno strumento musicale e crescere grazie ad esso. Questi ragazzi lo stanno facendo insieme, condividendo emozioni, obiettivi, soddisfazioni e difficoltà, il primo concerto, il primo viaggio, il primo assolo, il primo applauso del pubblico. E speriamo che anche domenica ne arrivino tanti».
Nicola Luccarelli