E’ stato chiesto il rinvio a giudizio, da parte del Tribunale di Rimini, per omicidio stradale, del giovane operaio coinvolto nell’incidente, avvenuto lo scorso maggio, che è costata la vita al pilota di moto GP Nicky Hayden.
Il pool di periti, nominati dal Tribunale e dalle parti, ha stabilito che la velocità del veicolo condotto dal giovane conducente l’auto contro la quale è andato a sbattere Hayden, procedeva oltre i 50 Km orari posti come limite di velocità nel tratto di strada ove si è verificato l’incidente.
Sembra anche appurato che Hayden in sella alla sua bicicletta non si sia nemmeno fermato all’incrocio con la Via Tavoleto, provenendo da via Cà Fabbro. Sta di fatto che se il limite di velocità fosse stato rispettato – nella dinamica ricostruita dell’incidente – probabilmente non si sarebbe nemmeno verificato l’impatto costato la vita al giovane centauro statunitense. Per l’operaio morcianese, quindi, si prospetta almeno un concorso di colpa, nonostante la principale causa del tragico evento sia stato il mancato stop da parte di Hayden.
