Il mese di agosto sta finendo e settembre rappresenta per il Pd locale (in parte quello nazionale) un mese cruciale per il suo futuro. Ad ottobre è infatti prevista la conferenza programmatica provinciale in preparazione di quella nazionale. Ad ottobre sono anche previsti tutti i congressi di circolo per il rinnovo delle cariche locali e provinciali. Si dovrà trovare il nuovo segretario provinciale.
Non è un caso che in questi ultimi giorni siane aumentate le indiscrezioni e le prese di posizioni di esponenti del Pd.
La direzione del Pd del 17 luglio aveva assunto la decisione di far precedere un approfondimento programmatico a livello provinciale prima del congresso provinciale. A questo scopo è stato costituito un gruppo di lavoro che si è già riunito ai primi di agosto per approfondire vari aspetti.
Sempre nei primi giorni del mese di agosto è intervenuto il consigliere regionale Giorgio Pruccoli che auspicava di “tornare a dimostrare, in primis, che l’oggetto delle nostre preoccupazioni e il focus del nostro agire sono le città e i cittadini e non il partito o singoli destini personali”.
Ma solo pochi giorni dopo, il 7 di agosto sulla stampa locale, escono altre indiscrezioni sui possibili candidati alla segreteria provinciale.
I nomi erano quelli Davide Siliquini, Giorgia Bellucci, Filippo Sacchetti ed Alberto Vanni Lazzari.
In precedenza era uscita di scena la candidatura (sempre da voci di “corridoio”) di Mattia Morolli assessore al comune di Rimini. Per statuto del Pd, un assessore del comune capoluogo non può fare contemporaneamente anche il segretario provinciale, dovrebbe dimettersi. Mattia Morolli non ha nessuna intenzione di interrompere la sua esperienza da amministratore. Candidatura abbandonata.
Nel frattempo si costituisce DEMS anche a Rimini (l’associazione culturale che fa riferimento alla minoranza Pd di Andrea Orlando ed a Rimini all’assessore regionale Emma Petitti). L’associazione vuole dare un contributo programmatico, ma si chiama fuori dalla girandola dei nomi su chi deve fare il segretario.
Ma è di qualche giorno fa una nuova indiscrezione sui possibili candidati alla segreteria uscita sempre sulla stampa locale. La novità di questa indiscrezione è rappresentata dall’ipotesi Stefano Giannini sindaco di Misano. In questo caso non vi è nessuna incompatibilità tra le due cariche essendo non il comune capoluogo.
In risposta a questa indiscrezione intervengono due note ufficiali: una firmata da numerosi segretari di circolo e sindaci e la seconda dei Giovani Democratici di Rimini. Le due note sono firmate sia da esponenti che fanno riferimento all’area renziana che a quella della minoranza. Il segnale è forte. Si chiede un dibattito vero e trasparente.
Infatti le due note sono molto nette. Basta indiscrezioni, basta dibattito di corridoi basta personalismi. Stessi argomenti dei Giovani Democratici, ma con due sottolineature particolarmente importanti: “Riteniamo che in questa fase congressuale riminese per cambiare il nostro piccolo grande mondo sia necessario arrivare ad una definizione unitaria.” La seconda:” Il nostro contributo spinge logicamente anche nella direzione di un rinnovamento degli organismi decisionali”. Questi due punti dei Giovani Democratici appaiono uno sbarramento alla candidatura di Giannini e la ricerca di un percorso unitario che può realizzarsi solo con la condivisione di una piattaforma programmatica e di un candidato che la sappia meglio interpretare anche dal punto di vista generazionale.
Le prossime settimane diranno quale Pd uscirà. Non è un dibattito che riguarda solo gli iscritti e dirigenti del Pd, ma tutta la comunità provinciale proprio per il ruolo che ha il Pd nel governo locale e nazionale.