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CCIAA Romagna: calano le imprese artigiane (-1,3%), le imprese femminili (-0,4%) e quelle giovanili (-4,9%)

I dati relativi al primo trimestre 2017, relativi al sistema imprenditoriale dell’aggregato Romagna – Forlì-Cesena e Rimini -, evidenziano una particolarmente elevata diffusione di imprese rispetto al livello regionale e ancor più rispetto a quello nazionale. In rallentamento costante il calo delle imprese attive e in aumento il numero delle società di capitale.

Secondo i dati diffusi da Unioncamere – Infocamere, al 31 marzo 2017 nel sistema aggregato Romagna (Forlì-Cesena e Rimini) si contano 98.992 localizzazioni registrate (87.896 attive), di cui 81.787 imprese registrate (71.279 attive); si riscontra un’imprenditorialità particolarmente diffusa: 120 localizzazioni attive e 98 imprese attive ogni 1.000 abitanti, rispetto a 112 localizzazioni e 91 imprese a livello regionale, 103 localizzazioni e 85 imprese in Italia.

Positivo appare il fatto che, sebbene in una situazione di calo generalizzato delle imprese attive, si rilevi un rallentamento dello stesso. Le relative diminuzioni annue risultano, infatti, inferiori all’1,0%, sia alla fine del 1° trimestre 2017 sia al termine dello stesso periodo del 2016, a differenza delle rispettive flessioni intercorse tra il 2013 e il 2015 (tra l’1% e il 2%).

Dal punto di vista della dinamica anagrafica, nei primi tre mesi del 2017 nell’aggregato Romagna si sono verificate 1.612 iscrizioni e 2.064 cancellazioni (al netto di quelle d’ufficio) per un saldo di -452 unità (-306 esclusa l’agricoltura); il tasso di crescita trimestrale delle imprese registrate risulta negativo, attestandosi al -0,55% (-0,42% al netto dell’agricoltura), in linea con il dato regionale (-0,58%) ma peggiore rispetto all’analogo tasso nazionale (-0,26%). Tutti i principali settori fanno registrare saldi (iscritte-cancellate) negativi; il saldo maggiormente negativo (in termini assoluti) riguarda il Commercio (-301 imprese).

Nel confronto con il 31/03/2016 si riscontra un calo delle imprese attive dello 0,7% (-0,5% escludendo il settore agricolo), simile alla variazione negativa regionale, mentre una certa stabilità caratterizza l’Italia.

Buona la performance delle imprese straniere (10,1% del totale) con un incremento del 2,0%; non positive invece le altre tipologie, ad iniziare dal -1,3% delle imprese artigiane (30,6% delle imprese totali), proseguendo con il -0,4% delle imprese femminili (21,1%), per finire con il -4,9% delle imprese giovanili (6,7%).

Per quel che riguarda i settori economici, i principali risultano sono, nell’ordine: Commercio (24,2% sul totale delle imprese attive), in calo dello 0,8%, Costruzioni (14,8%), in calo dell’1,4%, Agricoltura (13,0%), altrettanto in flessione dell’1,8%, Alloggio e ristorazione (10,3%), in crescita dello 0,7%, Industria manifatturiera (8,8%) e Attività immobiliari (7,7%), in diminuzione rispettivamente dello 0,8% e dell’1,8%; riferendo l’analisi al totale delle imprese attive al netto del settore agricolo (comparto caratterizzato da dinamiche e specificità particolari), tali incidenze si elevano al 27,8% per il Commercio, 17,0% per le Costruzioni, 11,9% per l’Alloggio e ristorazione, 10,1% per le Attività manifatturiere e 8,8% per l’Immobiliare.

Per quanto concerne la natura giuridica, più della metà delle imprese attive sono imprese individuali (56,1%), a cui seguono le società di persone (24,0%), le società di capitale (17,6%), unica forma giuridica in aumento (+2,5%). Escludendo anche in questo caso il settore agricolo, si riduce la quota delle imprese individuali (52,6%), aumenta sia quella delle società di persone (25,0%) sia quella delle società di capitale (19,9%), mentre rimangono sostanzialmente inalterate le altre forme (2,5%). Prevalente risulta la presenza delle ditte individuali nel comparto agricolo (79,3% sul totale delle imprese agricole).

Il territorio è caratterizzato da un sistema imprenditoriale estremamente dinamico e articolato, con imprese di dimensioni e strutture diverse e che esprime tutti i settori economici – dichiara Fabrizio Moretti, Presidente della Camera di commercio della Romagna – Forlì-Cesena e Rimini. La Camera di commercio, quindi, tenendo conto di questa eterogeneità, è impegnata a migliorarne la competitività con azioni che tengono conto delle diverse esigenze delle varie tipologie di imprese, a partire da quelle numerose di piccole dimensioni e che operano con riferimento al mercato locale e nazionale fino a quelle più strutturate e interessate a processi di internazionalizzazione”.

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