«Avevo una conferenza in una scuola lombarda che mi è stata annullata per questo motivo, hanno proprio detto “a causa dell’opinione pubblica italiana”. Per me è un atteggiamento incomprensibile perché qui in Inghilterra, dove attualmente sono state vaccinate circa 10milioni di persone con AstraZeneca, siamo rispettati e ben voluti forse anche di più rispetto ai nostri meriti». Lo dice Giacomo Gorini in un’intervista al Corriere della Sera. In un primo tempo il quotidiano aveva scritto «scuola di Rimini».
Il giovane ricercatore di Rimini – ha compiuto 32 anni l’8 marzo scoso – ha lavorato allo sviluppo del vaccino AstraZeneca allo Jenner Institute dell’Università di Oxford. Compito terminato, come annuncia lo stesso Gorini su Facebook: “Segnalo che mi sono spostato al Dipartimento di Biochimica di Oxford, il mio lavoro con il Jenner Institute è terminato. Ora i vaccini li seguo da fuori e sono molto felice dell’impatto che quello sviluppato “in casa” a Oxford sta avendo nel mondo”.
E insiste sulla necessità di vaccinarsi: “Non solo dobbiamo vaccinarci con il primo vaccino che ci viene offerto, ma dobbiamo essere pure contenti di averlo fatto!”. Aveva già difeso l’efficacia del prodotto di AstraZeneca, ma non ha mai commentato la politica dell’azienda, che ha annunciato ulteriori tagli alle forniture per l’Unione Europea.