Tour de force di Renata Tosi sul piccolo schermo, chiamata a rispondere sia dalla Rai che da Canale 5 delle scene di Viale Ceccarini per accensione delle luci di Natale, chde hanno fatto il giro dell’Italia.
Barbara D’Urso si è limitata a mostrare le immagini commmentando: “Una folla incredibile si è radunata in viale Ceccarini a Riccione per l’accesione delle luminarie. Immagini che fanno discutere”.
Invece la trasmissione di Rai2 Ore 14 ha chiamato in causa direttamente il sindaco di Riccione con un colleganento da studio. Dove insieme al conduttore Milo Infante c’erano Alda D’Eusanio, il direttore di La Notizia Gaetano Pedullà e il professor Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova e componente dell’Unità di crisi Covid-19 della Liguria. I fatti di Riccione sono stati commentati insieme a quelli, gravissimi, della rissa al Pincio di Roma e alla condizione dei ragazzi in questo periodo. E non sono mancate le scintille. Dalle risposte della Tosi è però scomparsa la tesi delle “immagini manipolate” fornita ieri nell’intervista alla testata T.P.I.
A Milo Infante che citava i titoli dei giornali nazionali sulla “folla stipata in Viale Ceccarini”, Renata Tosi ha spiegato: “La mia interpretazione è logicamente differente perchè non c’è stata nessuna voglia di provocare, ma anzi, di creare un attimo di magia nel Natale. E cercare appunto di regalare un po’ di serenità. Quindi abbiamo semplicemente acceso le luci senza nessuna particolare enfasi”.
“C’era tanta gente sindaco?”. Lei: “C’era gente, certo che sì, che però è stata particolarmente invitata dai messaggi che hanno accompagnato l’accensione a non rimanere fermi e comunque a mantenere il distanziamento, a passeggiare e ad avere quell’attenzione che ormai sono mesi che cerchiamo di trasferire a tutti coloro che hanno la bontà di godere della nostra località”.
“Indossavano le mascherine?”. “Tutti. Assolutamente tutti indossavano la mascherina, anche perchè eravamo presenti con la polizia locale per aiutare…”
Chiede Alda D’Eusanio: “Si poteva fare a meno delle luminarie per questo Natale? Almeno per una volta?”.
Netta la Tosi: “No. Non si può… Abbiamo anche un impegno, appunto come istituzioni, ma anche come cittadini di un Paese, di regalare anche quella magia, quella serenità, che anche comunque le luci regalano, soprattutto nel periodo natalizio, anche in termini di speranza. E’ più o meno il discorso che sentivo poc’anzi relativamente ai giovani. Noi abbiamo anche un impegno, che è appunto quello di permettere ai nostri cittadini e ai nostri turisti di guardare oltre. Con responsabilità, con serietà, con comportamenti sicuramente diversi rispetto a un tempo, ma non possiamo abbandonare questi messaggi di positività”.
Infante chiama in causa Bassetti: “Allora io so guardando le immagini e posso solo commentare quello che sto vedendo e vedo tutti con la mascherina. Ma professore, in un assembramento del genere, con tutte le persone con la mascherina, si evita il contagio oppure è proprio sbagliato l’assembramento di per sè?”.
Bassetti rassicura: “C’è da dire una cosa. Che il vantaggio è che è un assembramento all’aria aperta. Per cui sappiamo che se si veste la mascherina, come cotrrettamente mi pare facessero, c’è meno rischio se l’avessero fatto in un centro commerciale all’interno. Lì non si sarebbe proprio potuto fare. Lì il rischio c’è ma le persone mi opare che siano adeguatamente distanziate e con la mascherina. Io …”.
Ma a questo punto interviene il giornalista Gaetano Pedullà: “Però, come possiamo aspettarci che i ragazzi rispettino le regole quando gli adulti dimostrano che ognuno fa come gli pare. Ci sono delle regole ben precise sugli assembramenti. Io capisco le buone intezioni della sindaca di Riccione, però, vede, è un po’ come dire, l’intervento è riuscito e il paziente è morto. Se le intezioni sono di dare una speranza e che le persone abbiamo qualcosa di positivo e poi però si creano le condizioni per quegli assembramenti e quindi si dà un messaggio a tutto il Paese che se lo fa Riccione si può fare dovunque, noi la terza ondata non ce la leva nessuno. E poi non ci lamentiamo se poi la situazione diventa insostenibile. Io credo che i sindaci, gli amministratori, il governo, la classe dirigente, in questo momento dovrebbero dare un esempio molto chiaro. Sennò tutte le cose che ha detto il professor Bassetti rispetto all’insegnamento che sta mettendo in difficoltà un’intera generazione (la didattica a distanza: Bassetti aveva dichiarato che “sta fabbricando una generazione di somari”, ndr), rispetto alla prosecuzione della pandemia e tutto il resto, ce lo continuiamo a trascinare per chissà quanto tempo. Vogliamo avere un po’ di buon senso e accettare che per un Natale si facciano un po’ di sacrifici? Un po’ di luci in meno, un po’ di persone in meno negli ospedali, secondo me è un buion segnale, anche ai ragazzi”.
Risposta della Tosi: “Il buon senso che tutti comunque dobbiamo dare io credo che sia quello del rispetto delle regole. E’ una regola quella che ci ha permesso di fare quel tipo di passeggiata, all’aria aperta, con la mascherina e con il distanziamento…”
E Pedullà: “Ma erano migliaia..”. Tosi: “Se continuiamo a vietare tutto dovremmo allora fare il lockdown rosso. Quindi io le dico, la invito… a darci un po’ più di regole, di attenzione, da parte di tutti, da parte di coloro che dovrebbero aiutarci a farle rispettare, piuttosto che togliere ogni opportunità e ogni speranza agli italiani”.
Alda d’Eusanio: “E allora potremo fare i concerti la notte di capodanno nelle piazze?”. Infante: “..e poi c’è la messa…”
Il sindaco: “Io credo che relativamente alla messa dovremo avere la bontà di godercela sia pure in un altro momento, con i distanziamenti. Capodanno, non è necessario… non sarebbero questi numeri.. sono viali ampi, permettono una passeggiata.. abbiamo poi organizzato.. è all’aperto..”.
Ma Pedullà insiste: “E’ un assembramento! Sindaco lei ha commesso un errore, lei farebbe molto bene a fare un po’ di autocritica!”.Tosi: “Non è un assembramento, mi spiace, e non potrei organizzarlo…”.
Conclude un ragazzo ospite in studio: “Io mi sono preso una multa da 400 euro per un assembramentio di otto persone e l’ho presa giustamente. Adesso non posso vedere queste scene di Riccione o di Napoli”.