Un “bollino blu” per le discoteche davvero sicure, “di modo che i genitori sappiano dove vanno i loro ragazzi”. Questa l’idea annunciata dal ministro dell’Interno Matteo Salvini al Viminale al termine dell’incontro con le associazioni dei gestori dei locali da ballo.
“Stiamo definendo un protocollo che sarà pronto la prossima settimana – ha spiegato il ministro – e che premierà chi garantisce più controlli, più legalità, somministrazione di alcolici solo a chi ne ha diritto, niente sostanze stupefacenti, telecamere di videosorveglianza. Parliamo di 2.500 locali sparsi in tutta Italia, di un comparto che fattura un miliardo legale e un altro miliardo in abusivismo”. er Salvini c’è bisogno di maggiore rigore soprattutto nei confronti di chi sbaglia senza penalizzare tutto il comparto: “È giusto che paghi ma il – dagli alla discoteca- non conviene a nessuno”. Tra gli obiettivi del vicepremier c’è da una parte la volontà di garantire salute e un divertimento sano ai nostri ragazzi e dall’altra quello di semplificare la vita a chi lavora, diminuendo la burocrazia e non penalizzando un settore che ha notevoli margini di crescita: “La sola Ibiza fattura quasi quanto l’intero comparto italiano, e c’è anche da sostenere la concorrenza dei locali albanesi, sloveni, croati e dello ‘sballo’ olandese e tedesco. L’Italia è l’unico Paese europeo che ha il divieto di somministrazione di bevande dopo le 3. Ma in questo modo si favorisce l’abusivismo di chi le vende all’esterno dei locali”.
Un “bollino blu” per le discoteche davvero sicure, “di modo che i genitori sappiano dove vanno i loro ragazzi”. Questa l’idea annunciata dal ministro dell’Interno Matteo Salvini al Viminale al termine dell’incontro con le associazioni dei gestori dei locali da ballo. “Stiamo definendo un protocollo che sarà pronto la prossima settimana – ha spiegato il ministro – e che premierà chi garantisce più controlli, più legalità, somministrazione di alcolici solo a chi ne ha diritto, niente sostanze stupefacenti, telecamere di videosorveglianza. Parliamo di 2.500 locali sparsi in tutta Italia, di un comparto che fattura un miliardo legale e un altro miliardo in abusivismo”.
Per Salvini c’è bisogno di maggiore rigore soprattutto nei confronti di chi sbaglia senza penalizzare tutto il comparto: “È giusto che paghi ma il – dagli alla discoteca- non conviene a nessuno”. Tra gli obiettivi del vicepremier c’è da una parte la volontà di garantire salute e un divertimento sano ai nostri ragazzi e dall’altra quello di semplificare la vita a chi lavora, diminuendo la burocrazia e non penalizzando un settore che ha notevoli margini di crescita: “La sola Ibiza fattura quasi quanto l’intero comparto italiano, e c’è anche da sostenere la concorrenza dei locali albanesi, sloveni, croati e dello ‘sballo’ olandese e tedesco. L’Italia è l’unico Paese europeo che ha il divieto di somministrazione di bevande dopo le 3. Ma in questo modo si favorisce l’abusivismo di chi le vende all’esterno dei locali”
Il team di Salvini sta collaborando in sinergia con il capo della polizia Gabrielli per trovare una soluzione: “Lavoreremo ad una circolare che disciplini i casi di chiusura. Se c’è una rissa ad un chilometro da un locale non ha senso che ne risponda il titolare. Incentiveremo l’uso degli etilometri e scriveremo anche alla Siae perchè chi organizza certi eventi deve essere in grado di farlo: quanto accaduto alla Sapienza dimostra che un luogo di divertimento gestito e controllato è sicuro, se lasciato nell’illegalità e nel caos è a rischio”.
Per il ministro, infine, è anche necessario “ritoccare norme che in qualche caso hanno 30, 40, anche 60 anni, bisogna aggiornarsi a tempi in cui per organizzare un evento su Facebook bastano 24 ore”.
Agenzia AGI