Cerca
Home > Cultura e Spettacoli > Francesco Mandelli a Riccione: “Scordatevi Nongio e incontriamoci con Will Eno”

Francesco Mandelli a Riccione: “Scordatevi Nongio e incontriamoci con Will Eno”

“Proprietà e atto”. È con un’opera di Will Eno, uno dei testi fondamentali della drammaturgia americana contemporanea, che Francesco Mandelli (classe ’79), approda a teatro. Infatti, venerdì 7 dicembre (inizio questa sera ore 21,00), allo Spazio Tondelli di Riccione, Mandelli porterà in scena questo spettacolo, co-prodotto da Bam Teatro e La Corte Ospitale, provando a dare voce agli esilaranti interrogativi di questo personaggio, ai suoi tentativi di comprendere se stesso e il mondo che gli è rimasto.

L’attore lombardo (conosciuto da tutti come il Nongio), che ha iniziato la sua carriera nel mondo dello spettacolo con MTV, per poi arrivare al successo con “I Soliti Idioti” in tv e al cinema, ora sta percorrendo la strada del teatro e della regia. Infatti, lo vedremo dietro alla macchina da presa in due pellicole: “Bene ma non benissimo” e “Appena un minuto”.

Francesco Mandelli (a sinistra) con Leonardo Lidi, che dirige lo spettacolo questa sera a Riccione

Chi è Francesco Mandelli? 

«Un padre molto fortunato».

Chi è, invece, il “Nongio”?

«È il primo personaggio che ho interpretato in tv, su MTV, nel 1998. In un pubblico composto da tutti giovani, mel di talk show Tokusho, condotto da Andrea Pezzi, io avevo il compito di fare il reazionario, il giovane che dà del giovanilista alla tv e ai suoi protagonisti. Uno d’accordo con i genitori, un bastian contrario diciamo. È stato bellissimo interpretarlo, ero molto giovane e fare il “nongiovane” era un bel contrasto. Naturalmente il nome l’ha inventato Andrea».

Quando ha iniziato a pensare al mondo dello spettacolo?

«Mai pensato al mondo dello spettacolo in vita mia, nemmeno in questo momento. Il mondo dello spettacolo non esiste».

Ha fatto tv, cinema, teatro come attore e ora anche nelle vesti di regista. Dove si sente più a suo agio?

«Sicuramente come regista. È un lavoro di grande creatività, di gruppo, si è un po’ i padri del film. Credo di essere più bravo come regista che come attore».

Mi parli del suo “Proprietà e atto”. Che cosa si dovrà aspettare il pubblico riccionese?

«Intanto di non trovare quello che di solito si aspettano da me. È un cambio di rotta, un’esperienza difficile e interessante, un testo bellissimo, profondo e complesso. Si ride anche, ma al centro di tutto non c’è la commedia, bensì l’incontro».

Invece, torniamo alla regia. Come mai ha deciso di percorrere anche questa strada?

«Non l’ho deciso, sono arrivate due proposte quest’anno, per “Bene ma non benissimo”, un film sul bullismo e per “Appena un minuto”, una commedia molto divertente ma mai banale. Ho studiato regia, anni fa, alle scuole civiche di Milano, sapevo che prima o poi sarebbe arrivato il momento di crescere e quando me li hanno proposti ho accettato, cercando di fare qualcosa di nuovo, levandomi dalla mia zona di comfort. Per chi fa questo lavoro, l’unico modo per durare e fare qualcosa di bello è reinventarsi ogni volta, altrimenti si muore nel dimenticatoio dello stesso personaggio all’infinito e a me piace tantissimo vivere».

Nicola Luccarelli

Ultimi Articoli

Scroll Up