Parte concretamente il progetto di quotazione in borsa di parte delle azioni di Rimini Fiera, oggi Italian Exhibition Group SpA (I.E.G).
Attualmente la proprietà di I.E.G. (Rimini Fiera dopo la fusione con Fiera Vicenza) è composta per il 65,07% da soci pubblici del territorio (Comune, Provincia, Camera di Commercio, raggruppati in Rimini Congressi), Fiera Vicenza 19%, Regione Emilia Romagna 4,79%. (L’elenco soci completo nella tabella a fine articolo).
Il progetto dell’ingresso in borsa fu approvato nel 2015. Prevede l’ammissione alla quotazione al mercato A.I.M. (Alternative Investment Market). Quotazione rimandata sino ad oggi per le turbolenze del mercato azionario degli ultimi anni.
Le motivazioni della quotazione
Per i soci pubblici:
– l’anticipata estinzione, totale o parziale, del mutuo da essa contratto con Unicredit per la realizzazione del nuovo centro congressi di Rimini; questa necessità si è rafforzata nel corso degli anni per le aumentate difficoltà da parte di Camera di Commercio di Rimini (oggi Romagna) e Provincia di Rimini di far fronte agli impegni finanziari del nuovo Palacongressi di Rimini. Le difficoltà economiche dei due enti derivano da provvedimenti legislativi che ne hanno indebolito la capacitò finanziaria.
Per la controllata I.E.G:
– il “Piano Industriale 2018-2022” approvato a dicembre 2017, è stato formulato e ritenuto attuabile senza ulteriori apporti di capitale da parte dei soci pubblici; tuttavia è facile ritenere che l’apporto di nuovo capitale, perseguibile con la quotazione, permetterebbe, innanzitutto, di rendere maggiormente sostenibile lo stesso Piano Industriale. Inoltre, darebbe la concreta possibilità, alla società, di implementare, con adeguati ulteriori investimenti, gli obiettivi di sviluppo sia del principale business fieristico (in campo nazionale come in campo internazionale), sia delle connesse attività svolte dalle società del gruppo. In particolare nel Piano Industriale si prevedono importanti investimenti infrastrutturali nelle Fiere di Rimini e Vicenza come già riportato da Chiamamicitta.it.
– L’interesse aziendale deve essere tuttavia coniugato con l’interesse pubblico, che oltre al controllo giuridico della società, che vedremo in seguito, deve riguardare le ricadute sul territorio che riguardano la destagionalizzazione ed un maggiore appeal sui mercati esteri.
Per raggiungere questo obiettivo strategico per il territorio, il piano di quotazione in borsa prevede delle garanzie statutarie, di legge e di governance della società che diano ampie rassicurazioni formali e sostanziali sull’effettivo controllo da parte dei soci pubblici di I.E.G anche dopo la quotazione in borsa.
Sono strumenti per il controllo della Fiera, dopo la quotazione in bora, da parte dei soci pubblici:
– Maggiorazione del voto: con attribuzione di 2 voti a ciascuna azione a favore di soggetti che risultino possessori del titolo da almeno 36 mesi (tre anni) e con possibilità, per Rimini Congressi (RC), di averne immediatamente diritto. RC, infatti, avrebbe immediatamente la possibilità di esprimere, sia nelle assemblee ordinarie che in quelle straordinarie, oltre il 50% dei voti e, pertanto, avrebbe la concreta possibilità di mantenere il controllo di I.E.G. (Norma prevista nel testo unico della Finanza).
– Mantenimento di una partecipazione azionaria non inferiore ad un terzo (33,33%) dell’intero capitale sociale della società da parte dei soci pubblici.
– Una serie di vincoli statutari, tali da rendere materialmente “non aggredibili”, da parte di altri competitors presenti sul mercato, gli eventi che rappresentano il core business di I.E.G.
Aspettative di introiti da parte dei soci pubblici e di I.E.G (Fiera):
In primo luogo, dalle analisi fatte, I.E.G. risulta ammissibile al segmento STAR della Borsa Italiana (Segmento con Titoli ad Alti Requisiti), per le medie imprese con capitalizzazione compresa tra 40 milioni di euro e 1 miliardo, che hanno requisiti di eccellenza.
Il progetto di quotazione prevede:
– attraverso un’operazione di O.P.S. (Offerta Pubblica di Sottoscrizione) con un aumento di capitale sociale di I.E.G con riconoscimento di un sovrapprezzo, tale da permettere alla società di introitare adeguate risorse per implementare i propri programmi di sviluppo.
– ed una contestuale operazione di O.P.V. (Offerta Pubblica di Vendita), da parte di Rimini Congressi (RC), di un determinato numero di azioni tale da permettere alla stessa RC di acquisire, le risorse necessarie per estinguere anticipatamente una parte rilevante del debito residuo del mutuo erogato alla società da Unicredit (attualmente di circa 35 milioni).
Conseguentemente, per effetto della combinazione delle due operazioni (da un lato, l’aumento di capitale di I.E.G. che, non potendo essere sottoscritto da RC, farà diminuire, percentualmente, la quota azionaria complessiva detenuta da RC in I.E.G. e, dall’altro, la cessione diretta da parte di RC di una determinata quota dei propri titoli azionari), il numero delle azioni di I.E.G. che residueranno in capo a RC sarà inferiore al 50%: ciò nonostante, per effetto del voto maggiorato, la percentuale di voti che RC sarà comunque in grado di esprimere in sede di assemblea ordinaria e straordinaria di I.E.G resterà leggermente superiore al 50% .
Le risorse finanziarie che possono essere reperite sul mercato azionario:
Il valore complessivo di I.EG. è stimato in una forchetta fra un valore minimo di 150 milioni a valore massimo di 157. Utilizzando tali valori e dividendoli per il numero delle azioni nel quale è oggi diviso il capitale sociale (n. 30.864.197), ne deriva che la forbice di prezzo di collocamento va da un minimo di € 4,86 per azione ad un massimo di € 5,022.
Il valore complessivamente ritraibile dal mercato andrà da un minimo di 69,5 milioni ad un massimo di 71,8
Conseguentemente, I.E.G. dovrebbe introitare da un minimo di 44,7 milioni ad un massimo di 46,2, mentre RC dovrebbe introitare da un minimo di 17,5 milioni ad un massimo di €18,1. La differenza, pari a circa 7 milioni è per i soci privati di I.E.G., che hanno manifestato l’intenzione di uscire dalla compagine societaria da anni.
In conclusione, si legge nella relazione che accompagna la proposta, “si può assicurare che il prospettato progetto di quotazione in borsa dei titoli di I.E.G. e la conseguente ulteriore privatizzazione che ne conseguirà (attraverso le due operazioni di OPS e OPV), non produrrà alcuna ricaduta negativa sulle diverse situazioni, economica, finanziaria e patrimoniale, di RC.”
La proposta di quotazione verrà discussa in 5° commissione consigliare del Comune di Rimini domani, martedì 24 luglio.