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Riccione, banda dei Rolex smascherata dopo un anno

L’11 giugno scorso, nel cuore di Riccione, avevano rapinato un turista del suo prezioso orologio, un Patek Philippe del valore di 35 mila euro. Un colpo rapido e violento, con lo strappo seguito dalla fuga sullo scooter che era in attesa, guidato da un complice. A distanza di un anno le accurate indagini dei Carabinieri hanno permesso di smascherare e assicurare alla giustizia un’intera batteria di rapinatori napoletani. E’ così finito dietro le sbarre B.C., 31 enne e pregiudicato, presunto capo della banda e arrestato dai militari di Napoli, mentre C.I. di 27 anni e V.A. di 22, anch’essi con precedenti, hanno preferito andare a bussare direttamente alle porte del carcere di Caserta, dove si sono costituiti una volte resisi conto di essere ricercati. Vengono tutti dal Rione Stella, nel pieno del centro storico di Napoli.

Per risalire a loro, gli investigatori hanno collegato episodi simili che erano avvenuti lo scorso anno sulla riviera. In particolare, il primo di luglio a Cesenatico era stata commessa una rapina con le stesse modalità; quella volta il bottino era stato un Rolex, sempre di grande valore. Ma la vittima e i testimoni non solo avevano fornito delle descrizioni dei rapinatori corrispondenti in tutto e per tutto a quelle dei predoni in azione a Riccione, ma erano anche riusciti ad annotare la targa completa dello scooter usato per la fuga.

Quella targa portava a Cattolica: lì era stato noleggiato lo scooter, un Honda SH. Chi lo aveva preso in affitto aveva presentato un documento poi risultato contraffatto e intestato a un ignaro cittadino romano; ma la foto appiccicata era quella del presunto capo banda. Inoltre sempre lo stesso soggetto aveva noleggiato altre volte degli scooter sempre presso la stessa agenzia e, guarda caso, sempre in giorni durante i quali erano state commesse altre rapine di orologi. Il “cliente” ogni volta aveva anche specificato di volere un veicolo senza bauletto posteriore, che evidentemente avrebbe ostacolato i movimenti del malvivente che saltava in sella dopo aver colpito. Il terzo componente della batteria era “l’esploratore”, che passeggiando nelle zone più eleganti e frequentando i locali più esclusivi, con il suo occhio allenato individuava gli obiettivi più appetibili; lo stesso poi fungeva da palo durante la rapina e le fasi della fuga.

Una volta identificato il volto su quel documento, i Carabinieri di Napoli hanno trovato nella sua abitazione un vero tesoretto: quattro orologi di marca, tre Rolex e un Hublot, per un valore complessivo di circa 100 mila euro.

Le indagini proseguono per verificare quali altri colpi siano stati messi a segno dalla stessa banda.

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