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Se i calamari si sposano coi carciofi

Di seppiolini abbiamo già scritto nello scorso settembre, citando il carattere dei riminesi così come definito dai vicini santarcangiolesi, e riportando la ricetta dei seppiolini ripieni.

Oggi proponiamo una ricetta simile, ma con qualche arricchimento, certi della sua buona riuscita, testata personalmente e apprezzata dai commensali.

Intanto, invece dei seppiolini abbiamo acquistato tre bei calamari e li abbiamo accompagnati e integrati con dei carciofi, ingrediente che abbiamo usato per il ripieno ma anche per il contorno.

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Ecco come abbiamo proceduto.

Prima di tutto abbiamo tagliato a dadini i tentacoli dei calamari e li abbiamo cotti per una quindicina di minuti in una padella dove avevamo messo del buon olio extra vergine di oliva e uno spicchio di aglio intero.

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In un’altra padella abbiamo cotto, sempre con olio e aglio, la parte più interna di tre carciofi, anche questa tagliata a piccoli pezzetti, e un paio di altri carciofi tagliati invece a fettine.

Quindi, una volta intiepiditi, in una ciotola abbiamo unito i tentacoli e i carciofi a cubetti con tre cucchiai di pangrattato, tre cucchiai di parmigiano grattugiato, sale, pepe, del prezzemolo tritato.

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Con questo composto abbiamo riempito i calamari, chiudendoli con stuzzicadenti.

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Poi, in una padella con olio, abbiamo rosolato i calamari da tutte le parti, sfumandoli poi con mezzo bicchere di vino bianco secco.

Infine li abbiamo trasferiti in una pirofila da forno, insieme al sughetto di cottura rimasto nella padella, e abbiamo aggiunto le fettine di carciofo precedentemente lasciate da parte.

Per la cottura in forno a 180° servono circa trenta minuti, con l’accortezza di coprire la pirofila con un foglio di alluminio per almeno venti minuti (per evitare che la pietanza asciughi troppo).

I calamari vanno serviti così come mostrato nella foto: tagliati a rondelle, col loro saporito ripieno in bella mostra, e contornati di carciofi affettati.

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Presentazione di sicuro effetto, per un secondo adatto anche ai giorni di festa.

Buon appetito!

Maria Cristina Muccioli

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