Bene il secondo Decreto Ristori, ma ancora non basta. E Arturo Pane, Presidente dell’associazione di commercianti riminesi Zeinta di Borg, elenca cosa servirebbe in più.
“La temuta seconda ondata della pandemia è arrivata – scrive Pane – e ha colto colpevolmente impreparato il sistema sanitario. Ad oggi nella nostra regione siamo sottoposti a restrizioni più lievi rispetto ad altre regioni, che causano comunque gravi danni a tutto il commercio e ad alcuni settori in particolare, ristorazione e spettacoli. I dati medici non sono confutabili, e personalmente non sono ottimista nel breve, ma daremo, come sempre, prova di responsabilità”.
“Abbiamo però delle richieste, per far sopravvivere le nostre aziende:
– sovvenzioni a fondo perduto per tutte le imprese costrette alla chiusura, in misura adeguata al bisogno
– sospensione di tutte le tasse, locali e nazionali, per le imprese colpite fino a pandemia conclusa
– cancellazione di Cosap per il 2021
– sospensione degli sfratti per gli esercizi commerciali
– cassa integrazione per i dipendenti fino al termine dell’emergenza, e puntualità nella sua erogazione
– istituzione di linee di credito a tasso 0 da parte dello Stato”.
“Il secondo decreto ristori appena varato dal governo, contiene dei provvedimenti positivi, ma insufficienti, se la crisi dovesse aggravarsi saranno poco più di un placebo per l’economia malata.
Auguri a tutti e buon lavoro a chi può lavorare”, conclude Arturo Pane.