La sconfitta brucia, ma il modo in cui ci si è arrivati ha fatto letteralmente infuriare i Pirati riminesi, presidente Zangheri in testa. Dopo la “farsa” che ha consegnato lo scudetto del baseball alla Fortitudo Bologna, sul sito ufficiale del Rimini Baseball Club Rino Zangheri ha scolpito questo commento: “Sono molto arrabbiato per questa partita farsa si poteva vincere o perdere ma così non si è giocato. Nonostante la grande amarezza e delusione lo Stadio dei Pirati ospiterà la Final Four di Coppa Italia Venerdì e Sabato prossimo. – conclude il patron riminese – Non so se nel prossimo campionato IBL 2017 iscriverò la mia squadra, questa volta l’hanno combinata grossa.”
A 84 anni, 43 dei quali al timone del batti-e-corri riminese, Zangheri dunque medita di lasciare. 12 Scudetti, 3 Coppe dei Campioni, 4 Coppe Italia, ma anche qualche delusione. E quest’ultima sembra essere quella di troppo.
Al vetriolo è anche il resoconto della partita, sempre riportato dal sito ufficiale dei Pirati. Così vengono ricostruite le vicende dal quinto inning in poi, quando un acquazzone ha portato alla prima sospensione dell’incontro sul risultato di 2 a 0 per Bologna:
“Improvvisamente si scatena un nubifragio che costringe gli arbitri a sospendere l’incontro. Da qui in avanti succede tutto e il contrario di tutto. L’arbitro capo Filippi concede 90 minuti per ripristinare il diamante, assurdo. Sul terreno di gioco oltre 30 persone tra volontari e tesserati lavorano senza sosta per quasi due ore. Gli arbitri nel frattempo non hanno voluto sentire ragioni visto che anche tutto il terreno agli esterni era impraticabile. Perché è stato concesso questo? Perché si è voluto giocare a tutti i costi quando la situazione ambientale e meteorologica era ampiamente compromessa? Si sapeva benissimo che il tempo era avverso per tutta la notte e che arrivati a quel punto non avrebbe avuto senso rischiare l’incolumità dei giocatori, ma questo non è bastato a far prendere una decisione definitiva nemmeno dall’alto – riferimento ai dirigenti federali in tribuna, ndr – per metterci una pezza. Nervosismo e stupore tra i giocatori, tecnici e dirigenti riminesi che hanno chiesto semplicemente di usare il buon senso e rinviare la partita al giorno dopo. Ma a mezzanotte cioè due ore più tardi, si riprende a giocare in una situazione grottesca quasi surreale, Di Fabio completa il suo turno in battuta contro il pitcher Rivero per il terzo out che omologa l’incontro. La farsa prosegue al sesto inning dove ricomincia a piovere, poi durante l’offensiva dei biancoblù il rilievo neroarancio Padron passa in base ball Sambucci e un altro acquazzone costringe all’ennesima sospensione. Dopo le 2 della notte passate, l’arbitro capo Filippi dichiara l’impossibilità a far proseguire la gara certificando il successo bolognese per 2-0. Sugli spalti i pochissimi rimasti ad assistere a questa non-partita, dopo esser rimasti “ostaggio” di queste folli decisioni per più di 6 ore lasciano le tribune del Falchi sotto il diluvio. Possiamo dirlo con certezza non c’entra nulla Bologna o Rimini ma in questa nefasta serata ha perso il baseball italiano e la sua credibilità. Non doveva essere l’incompetenza e l’incapacità di terzi a decidere uno Scudetto fatto di sudore e sacrifici fisici ed economici. Tutti avremmo voluto che fossero i giocatori in campo i veri protagonisti visto che nelle prime cinque sfide ci hanno comunque fatto divertire. Va cambiato tutto e prima possibile”.
Una conclusione cui giunge anche il giornalista bolognese Mino Prati, che su Baseball.it non ha dubbi: “Chi ha avuto la “sfortuna” di essere la scorsa notte al Falchi ha potuto assistere dal vivo al più brutto spot che il baseball potesse augurarsi di avere. E meno male che Rai Sport non ha concesso la diretta”. E se è per questo, RaiTre ER il giorno dopo neppure ha dato conto del risultato e della stella del decimo scudetto arrivata sotto le due torri, preferendo concentrarsi sui successi calcistici di Bologna e Sassuolo.
Ma Prati prosegue: “Anche per i tifosi più sfegatati della Fortitudo, quelli rimasti fino all’epilogo ufficiale, la gioia per lo scudetto della stella non ha potuto che essere relativa“. E commenta: “In una finale, così come non c’è il tie-break, non dovrebbe esserci la regola del quinto inning, con le due sole alternative del risultato valido o della ripetizione integrale dell’incontro in caso di sospensione prima o dopo tale confine. Sarebbe bastato statuire per i playoff (o anche solo per la serie finale) in caso di sospensione per qualunque motivo (sarebbe già stato così in caso di un guasto all’impianto di illuminazione) la gara si riprende e completa dal punto in cui è stata interrotta e tutto sarebbe stato più bello, e più sportivo“.
Sullo stesso Baseball.it, Luigi Giuliani, il docente di letteratura spagnola appassionatissimo di baseball, ex giocatore e dirigente, traccia un quadro sconfortante di quest’ultimo campionato: “E per la IBL di quest’anno questo Giudizio arriva dopo una stagione un po’ così: solo sette squadre al via (il numero più basso di sempre); l’ultima che batte il record negativo di vittorie del Grosseto di qualche anno fa; due sole a contendersi davvero il quarto posto per l’accesso alle semifinali (dubbio praticamente risolto poco dopo il giro di boa del torneo); e le due predestinate che a Ferragosto combattono il duello finale (molto bello, va detto) davanti a spalti non gremitissimi e nella pressoché totale invisibilità mediatica che solo lo streaming del FIBS Channel su Youtube prova a spezzare”.