Era in Riviera, qualche anno fa, Youssef Zaghba, il ventiduenne italo-marocchino (la madre è di Bologna) che faceva parte del gruppo armato che, recentemente, ha causato la morte di otto persone e il ferimento di altre cinquanta, al London Bridge. Lui e i suoi due complici sono stati abbattuti dalla polizia londinese.
Un ragazzo normale, come i tanti che ogni estate vivono la costa romagnola come il luogo del divertimento. Discoteche, ragazze. E Youssef non era ancora entrato nella spirale della radicalizzazione. Non era ancora intriso di quel fanatismo religioso che lo avrebbe portato prima all’attentato e poi alla morte. Un ragazzo come tanti, insomma. Lo si vede allegro e sorridente in un filmato recuperato dal canale web YouRimini, registrato a luglio del 2014 e dedicato al divertimento. Probabilmente l’informazione viene dagli interrogatori che nei giorni scorsi la polizia italiana ha compiuto a Bologna (città della madre e dove tornava per le vacanze estive) nella cerchia degli amici che lo ricordano lontano dalla religione e dal fondamentalismo, anzi, amante del divertimento e delle donne. Insomma non era un fervente credente. Probabilmente la sua radicalizzazione è avvenuta a Londra dove si era trasferito per cercare lavoro. Da ricordare che, lo scorso anno, venne fermato all’Aeroporto di Bologna mentre era in partenza per la Turchia, probabilmente per raggiungere la Siria. Non venne trattenuto perché, nei suoi confronti, non erano ancora emersi sospetti.
