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“Vogliamo andare a scuola ma ora non è momento”, studenti annunciano sciopero per lunedì

Ci sono anche degli studenti che a scuola non voglio tornare e preferiscono continuare con la didattuica a distanza. Il TAR, annullando l’ordinanza della Regione, ha sentenziato che le scuole superiori dell’Emilia Romagna riapriranno al 50% da lunedì prossimo, dopo il ricorso di 21 genitori. Ma non tutti sono d’accordo.

Dopo un tam tam sui social che ha coinvolto anche istituti riminesi, ieri sera è apparsa una pagina Instragram dove si lancia uno sciopero di studenti per nulla intenzionati a ritornare nelle aule: “LUNEDI’ 18/01/2021 SI PROPONE UNO SCIOPERO REGIONALE”.

E si spiega: “In una situazione di emergenza come quella attuale, si ritiene opportuno che gli studenti non partecipino alle lezioni in presenza. Lo stato dice che siamo il futuro, ma non vedo alcun futuro se si continua in questo senso di marcia.
1) Chiediamo inoltre una maggiore coerenza nelle disposizioni: se servizi pubblici come le scuole vengono aperte, perché palestre, piscine etc non possono? In questo modo ci viene tolto anche una delle poche vie di sfogo, lo sport. La sicurezza che ci viene assicurata in aula viene forse meno in una sala pesi?
2) Chiediamo un maggiore dialogo tra la scuola ed i servizi pubblici di trasporto, dovrebbero essere quest’ultimi ad adattarsi ai bisogni degli studenti. Pochi mesi fa eravamo in piazza a protestare per un mondo più verde e per salvare il pianeta: in questo senso, non potendo usufruire in modo sicuro di autobus o treni, molti sono costretti ad arrangiarsi in altri modi.
3) Chiediamo una chiarezza trasparente nelle disposizioni emanate dal governo: non è possibile ricevere informazioni all’ultimo minuto. E’ intollerabile ricevere al venerdì la comunicazione che il lunedì successivo riprenderanno le lezioni. Molta gente ha bisogno di organizzarsi e trovare il modo più adeguato e sicuro per raggiungere la scuola. Oltre a ciò, queste disposizioni dovrebbero essere longeve e durare da qui fino alla fine dell’anno scolastico.
4) Chiediamo informazioni sull’esame di stato: ancora non si sa come sarà e come lo si dovrà affrontare.
5) Le condizioni in cui ci verrebbe richiesto di partecipare alle lezioni sarebbero improponibili. Ore e ore seduti con temperature al di sotto del tollerabile a causa delle finestre aperte. Secondo il D.P.R. 412/93 ed il D. Lgsv 311/06: “durante il periodo in cui è in funzione l’impianto di climatizzazione invernale, la media aritmetica delle temperature dell’aria nei diversi ambienti di ogni singola unità immobiliare[…]non deve superare i seguenti valori”. Riferito agli edifici scolastici la temperatura deve stabilizzarsi attorno ai 20 °C.”.

La conclusione: “C’è chi protesta occupando le scuole per il ritorno in aula, noi protestiamo in questo modo: restate a casa e partecipate alle lezioni in DAD. Più siamo e meglio è, il contributo del singolo individuo è importante. No alla riapertura alle scuole, non torniamo se non in sicurezza”.

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