Terzo e ultimo appuntamento sabato 22 aprile alle ore 17 della rassegna “Tre di cuori. Brevi storie d’amore per l’arte” alla Galleria Comunale Santa Croce (via Pascoli, 21) di Cattolica. Vittorio D’Augusta artista e docente ci parlerà di Paul Klee. Il volto della contemporaneità.
Alla luce delle cronache tragiche dei nostri giorni, dalle Twin Towers ai naufragi alla barbarie degli attentati, alle guerre “di religione”, un quadro che Paul Klee dipinse 77 anni fa appare carico di valore profetico: Angelo della morte, olio su tela, 1940. La seconda guerra mondiale era iniziata da un anno, e nello stesso anno il pittore moriva. Il quadro è dipinto in un stile regressivo, apparentemente infantile, in realtà frutto di profonda sapienza coltivata in decenni di sperimentazioni, tra le più acute del ‘900, sull’espressività del segno e del colore, sul senso o sul mistero della vita, sull’enigma della morte. Sull’equilibrio tra razionalità e magia nella invenzione estetica; insomma, su ciò che chiamiamo arte. Quel quadro offre l’occasione per una riflessione sul concetto di “contemporaneità”, e sulla funzione sociale dell’arte come presagio del futuro, non solo come sismografo che registra il pensiero della propria epoca.
Vittorio D’Augusta: Esordisce in campo artistico negli anni ’60, unendo all’interesse per la pittura l’impegno culturale e politico tipico di quell’epoca. Nel decennio successivo approda ai movimenti europei della concettualità analitica. L’attività di questo periodo è documentata in Empirica, al Museo Castelvecchio di Verona (1975) e in Astratta: Secessioni astratte in Italia dal dopoguerra al 1990, a Palazzo Forti di Verona. Con il gruppo dei “Nuovi Nuovi”, teorizzato da Renato Barilli espone in prestigiose sedi, come il Palazzo dell’Esposizioni a Roma, la Palazzina di Parco Massari a Ferrara, la Galleria Comunale d’Arte Moderna di Torino. È presente nel 1985 ad Anni Ottanta presso la Galleria d’Arte Moderna di Bologna e, nel 1986, ad Aspetti dell’Arte Italiana 1960/1980 (Francoforte, Berlino, Hannover, Bregenz, Vienna).
Nel 1995 la Galleria Comunale d’Arte Moderna di Bologna gli dedica una vasta personale con testo in catalogo di Dede Auregli, che testimonia questa fase di ricerca con quadri di grandi dimensioni tra minimalismo e sensibilità lirica.
Claudio Spadoni, che già nel 1983 lo aveva inserito in Critica ad Arte, a cura di Achille Bonito Oliva, al Palazzo Lanfranchi di Pisa, lo invita nel 2000 alla Quadriennale di Roma.
Tra le collettive recenti più importanti, Opera al Nero (Ancona, Mole Vanvitelliana, 2004) a cura di Marisa Vescovo, Nuove Acquisizioni (Ravenna, Museo della città, 2006) a cura di Claudio Spadoni, Elogio della Figura (Cesena, Palazzo del Ridotto, 2007) a cura di Marisa Zattini e Antonio Paolucci.
Dal 1979 ha insegnato presso l’Accademia di Belle Arti di Ravenna, della quale è stato direttore per dieci anni. Attualmente insegna presso l’Accademia LABA di Rimini.
Cattolica, Galleria Comunale Santa Croce – Via Pascoli 21, ore 17
Ingresso libero fino ad esaurimento posti
Informazioni:
tel. 0541.966603 – www.cattolica.net