Vincenzo Santolini in una delle sue tante pubblicazioni così si presentava: “La mia vita è sempre stata improntata all’impegno sociale. Ho lavorato come operaio e come rappresentante, e sono stato impiegato per circa 30 anni presso il Comune di Rimini. Per circa 40 anni sono stato molto impegnato nella vita politica, ho ricevuto la nomina di Assessore e di Vice-Sindaco nel mio Comune, cioè Coriano, rimanendo, per la verità, un po’ deluso. Al tempo stesso mi sono realizzato in altri campi: come organizzatore e ideatore di iniziative ricreative, culturali, musicali, ambientali, sportive, ecc… Ho preso parte a varie associazioni come: Pro Loco, AVIS, calcio, ciclismo, moto, combattenti e reduci, ANPI, ANPPIA e gruppi di solidarietà ARCI, ecc… Il mio hobby preferito è quello di collezionare un po’ di tutto. Ho poi scritto libri come: stradari, storia, canzoni, detti e proverbi, soprannomi, la storia di Ospedaletto, ecc…”.
Tutto questo era Vincenzo, sempre in moto per organizzare qualcosa, sino a quando, come ha scritto nel saluto all’amico morto Giorgio Giovagnoli, “aveva deciso da anni di isolarsi e di rompere i rapporti con il mondo, anche con quel piccolo mondo che aveva riempito i suoi giorni fino a qualche anno fa”.
Vincenzo Santolini ha amato profondamente Coriano e la sua gente, a incominciare da quella più umile. Per quarant’anni, mischiando passione politica, capacità organizzative, relazioni, ha promosso appuntamenti di ogni genere. Sempre con la gente e fra la gente. Di Coriano.
Con i suoi libri è stato un “cercatore” di storie: Coriano, come tutti i paesi, aveva bisogno di questi ricordi, di queste memorie trasmesse sui suoi uomini e sulle sue donne. E Vincenzo lo ha fatto. Non la grande storia, ma la storia di persone quasi comuni che comunque sono rimaste impresse nella memoria collettiva del Paese.
Vincenzo non è stato uno storico né un letterato, ma per costruire i suoi libri ha saputo “usare” gli altri, quelli che queste competenze le avevano. Ma per contro aveva una capacità impareggiabile di costruire il progetto scovando testimoni, recuperando fotografie e documenti. Da queste sue idee sono nate la ricerca sui soprannomi dialettali delle famiglie corianesi (“E’ sóranom” edito nel 1998, libro che per la sua originalità è presente nelle più importanti biblioteche europee e americane), il video e la mostra sull’istituto degli orfani di guerra a Coriano fondato da don Guglielmo Mondaini, la documentazione sugli eventi della Linea Gotica nel territorio corianese (con la pubblicazione dell’”Albo d’Oro dei Caduti Corianesi, civili e militari, nel corso della Seconda Guerra Mondiale” edito nel 2005).
Non è stato un leader politico, anzi in politica era molto naif, ma per quindici anni ha ricoperto bene i ruoli amministrativi a cui era stato chiamato, e poi è stato un instancabile organizzatore di eventi, di ogni tipo. I Corianesi gli hanno voluto bene, spesso gli hanno aperto le loro case e dato da usare i loro ricordi famigliari per i suoi libri, hanno partecipato numerosi agli appuntamenti da Lui promossi.
Vincenzo era nato il 15 luglio 1941 a San Marino, da genitori italiani, contadini mezzadri della famiglia sammarinese Geri a Valle di Chiesanuova. La madre era Giuseppina Ticchi (1904-1947), morta quando Vincenzo aveva solo sei anni. Il padre Eugenio (1907-1980) nel 1951 si risposò con Annunziata Vallorani (1904-1983). La famiglia ad ottobre 1942 si spostò sul podere dei Mularoni a Mulazzano per poi passare a inizio 1945 sul podere della famiglia Alessandri a Puglie di Besanigo. Dal 1952 la famiglia si trasferì a Pedrolara e nel 1953 acquistò la casa della famiglia Giovagnoli, sempre in quella frazione corianese dove Vincenzo ha vissuto sino alla morte.
Vincenzo frequentò l’avviamento professionale (la scuola media odierna) a Coriano. Fra il 1955 e il 1970 svolse numerose attività lavorative: imbianchino, cameriere stagionale, rappresentante di corredi matrimoniali nel sud Italia, operaio alla Gemmani-Nicoletti. Poi nel 1968 vinse un concorso come daziere estivo, per divenire nel 1970 dipendente comunale nel settore dei tributi con l’avvento delle Regioni e il passaggio delle competenze fiscali agli enti locali. Fu quindi un dipendente comunale di Rimini per oltre trent’anni, sino alla pensione alla fine del 1993, sempre nel settore tributi, divenendo per molti anni il segretario della Commissione Comunale del settore.
Il 22 ottobre 1966 sposò Alda Prioli (nata nel 1943), originaria di Mercatino Conca, per tantissimi anni lavoratrice stagionale in Riviera, e a lungo negli alberghi gestiti dall’UDI, l’organizzazione femminile di sinistra. Dal matrimonio nacque nel 1967 la figlia Barbara, che sarà segretaria della sezione del PCI di Coriano paese, giovanissima, nella seconda metà degli anni ’80 ed eletta membro del Comitato Federale Riminese al 15° Congresso Riminese svoltosi dal 2 al 5 marzo 1989 (sino a febbraio 1990).
Al PCI Santolini si iscrisse tardi, nel 1973, a 32 anni. Fu il segretario comunista comunale, Luigi Bianchi (in carica fra il 1970 e il 1976) che lo andò a cercare e lo convinse ad impegnarsi nell’attività del PCI corianese. Nella tornata congressuale in preparazione dell’11° Congresso della Federazione di Rimini, svoltosi dal 17 al 19 marzo 1977, Santolini venne eletto segretario della Sezione del PCI di Coriano paese (lo rimarrà sino al suo impegno in Giunta nel 1980). Nel frattempo il 4° Congresso del PCI di Coriano, svoltosi ad ottobre 1976, aveva rinnovato profondamente il gruppo dirigente corianese con l’ingresso di diversi giovani e donne, ed eletto suo nuovo Segretario Giovanni Girolomini (in carica dal 1976 al 1983).
Il PCI di Coriano nel 1976 contava 954 iscritti, per giungere al massimo dei tesserati nella sua storia nel 1982 con 1.080 iscritti. Al censimento del 1981 Coriano contava complessivamente 6.104 abitanti. Un rapporto iscritti/abitanti altissimo.
Alle elezioni dell’8 giugno 1980 il PCI ottenne il 52,86% dei voti ed elesse 12 consiglieri su 20. La DC ottenne il 23,21% dei voti e 5 consiglieri, il PSI l’11,21% e 2 consiglieri, il PSDI il 5,45% e 1 consigliere. Venne costituita il 6 agosto 1980 una giunta monocolore comunista guidata dal nuovo Sindaco Sergio Pierini (che sarà confermato nel 1985 e rimase in carica sino al 1990). Santolini, candidato nella lista del PCI, non venne eletto. Ma subentrò in Consiglio Comunale e in Giunta a Giovanni Girolomini l’8 ottobre 1980 quando si dimise. A Santolini furono attribuite le deleghe alla Pubblica istruzione e al personale.
Il PCI alle elezioni del 12 maggio 1985 confermò i risultati e gli eletti del 1980. Il Sindaco Pierini, sempre alla guida di una Giunta monocolore comunista, volle Santolini suo Vice-Sindaco, oltre che affidargli le deleghe alla Cultura, alla Pubblica Istruzione e al Decentramento.
Gli ’80 furono per Coriano anni di profonde trasformazioni sociali: il mondo agricolo diventava meno importante dei nuovi insediamenti industriali, aumentava la scolarizzazione, la popolazione cresceva costantemente, si rinnovavano, ampliandosi, gli insediamenti urbani delle maggiori frazioni (in particolare Ospedaletto). Nel 1990 gli iscritti al PCI corianese erano ancora 1.012. Dal 1983 era divenuto Segretario del PCI di Coriano Guido Tamburini. Nel 1991 la popolazione era arrivata ad essere di 7.385 cittadini.
Alle elezioni del 6 maggio 1990 il PCI registrò, anche per la difficile situazione nazionale del partito in fase di trasformazione, un calo dei voti e la riduzione di un consigliere, ottenendone comunque sempre 11 su 20. La DC confermò i suoi 5 consiglieri, mentre il PSI aumentò di 1 eleggendo 3 consiglieri ed il PRI confermò il suo seggio. Nuovo Sindaco alla guida di una Giunta PCI-PSI venne eletto il 9 luglio Giovanni Girolomini. Santolini venne confermato assessore alla Pubblica Istruzione e al Turismo. Ma il 4 dicembre 1992 Girolomini si dimise e il 29 gennaio 1993 venne eletta Sindaco Ivonne Crescentini (che rimarrà in carica sino a giugno 2004). Santolini venne confermato in Giunta con le deleghe al Turismo, alle Attività economiche e allo sport, rimanendo in carica sino ad aprile 1995.
La delusione che ricordava Santolini nel suo profilo citato all’inizio riguardava la sua mancata candidatura nel nuovo Consiglio Provinciale di Rimini, eletto per la prima volta 23 aprile 1995. Dopo un giro di consultazioni ed una indicazione della Federazione, nel collegio di Coriano venne indicato (e poi eletto) Pierluigi Arcangeli.
A questo si aggiungeva una sua non piena convinzione del passaggio dal PCI al PDS, tanto da non rinnovare più la propria tessera alla fine degli anni ‘90. Si avvicinò in quegli anni ai Comunisti Italiani, ma senza più un suo impegno diretto in politica.
L’8 gennaio 2009 la Repubblica di San Marino consegnò a Vincenzo Santolini l’Ordine di Sant’Agata, la più alta onorificenza che il Titano concede “a titolo di riconoscimento – come riporta il regolamento del 23 gennaio 1946 – e riconoscenza verso quei cittadini esteri che con opere benefiche si sono resi utili alla Repubblica e ai suoi Istituti”. Nato a San Marino, pur non avendone la cittadinanza, Santolini rimase sempre molto legato alla vita politica e sociale della vicina Repubblica.
Negli anni da pubblico amministratore Santolini partecipò come Assessore al Turismo alla nascita della nuova Pro Loco, affiancando, come rappresentante del Comune, a lungo il Presidente Marzio Cavallucci. Dal 1997 iniziò a pubblicare i suoi volumi, diversi dei quali in collaborazione con la Biblioteca Comunale che nel quinquennio del suo Assessorato (1985-1990) aveva fortemente promosso e fatta crescere. Animatore e organizzatore dell’annuale Festa dell’Unità a Coriano dalla metà degli anni ’70 al 1991.
Dal 1985, sino alla fine, presente, con la bandiera dell’ANPI di cui era il referente locale, alle ricorrenze civili della liberazione di Coriano il 13 settembre, il 25 aprile, il 4 novembre. Il 25 aprile 2004, grazie al suo impegno, venne inaugurato il cippo alle vittime civili de La Saline. Nel 2009 aveva curato, con don Vittorio Mancini, il volume “Don Antonio Marcaccini. E prèt ad purgatorie” (1911-1961), eroe della guerra partigiana. E nel 2014 curò l’uscita del volume del partigiano in Jugoslavia Andrea Bianchi (1925-2017) “Druso partisan. Compagno partigiano”.
Dal 1988 al 1996, a luglio, organizzò la sua “personale” festa, quella dell’allegria, attorno a casa sua nel ghetto di Pedrolara. Musica, cucina romagnola, mostre degli oggetti e degli attrezzi della civiltà contadina, visite di amici “importanti” (più della TV che politici) e la presenza, ad ogni nuova edizione, di un pubblico crescente di diverse migliaia di persone.
Tra i promotori nel 1995 del Carnevale delle frazioni a Ospedaletto e della Fiera dell’Oliva a Coriano nel 1987. Promotore dal 1987 nel Teatro Comunale di Coriano di “Chentasonarid” e poi a Ospedaletto nel 2011 del Festival canoro. E ancora della Festa dei corianesi che compivano 50 anni nel 1991 e di quelli che ne compivano 70 nel 2011; dell’incontro di tutti i consiglieri comunali corianesi eletti fra il 1946 e il 1991 il 9 aprile 2011. Spesso affiancato nell’organizzazione di questi eventi da Elio Balzi (1928-2013) e Luigi Vallorani. Sempre al suo fianco nel lavoro Germano Berlini, Ilario Ugolini, Giorgio Maggioli, la moglie Alda e la figlia Barbara.
Instancabile organizzatore delle puntate corianesi di “In zir per la Rumagna” condotte prima da Marco Magalotti (1935-2003) e poi da Tiziano Arlotti. Attivista presente ad ogni manifestazione delle gare ciclistiche e supporter del Coriano Calcio. Grande tifoso di Marco Simoncelli.
Con la sua Fiat Panda, prima rossa e poi azzurra, attrezzata con gli altoparlanti, è stato per anni moderno banditore promozionale di ogni iniziativa organizzata a Coriano.
Infine vorremmo ricordare la sua passione nel collezionare fotografie, cartoline, monete, francobolli, quadri dei pittori locali. Per lui Coriano era un “amore profondo ed infinito” da promuovere e sostenere sempre e ovunque.
Vincenzo è morto il 29 aprile 2020, a 78 anni. In piena pandemia da coronavirus, ma non è stata questa ad ucciderlo. I suoi tanti amici però a causa del Covid19 non lo hanno neanche potuto salutare. Fra questi anch’io. Possa questo affettuoso ricordo che ho a Lui dedicato sostituire la mia assenza al suo funerale il 2 maggio. Grazie di tutto Vincenzo. R.I.P.
Paolo Zaghini