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Vicenzo Colla assessore regionale: “Un Primo Maggio per il lavoro in sicurezza”

Ospitiamo l’intervento di Vincenzo Colla, Assessore regionale al lavoro, formazione, sviluppo economico e green economy ed ex vicesegretario nazionale della CGIL,  sul Primo Maggio. L’intervento è stato pubblicato su “La Ripartenza”, la pagina facebook “che ha tra le sue finalità quella di raccogliere contributi ed idee strategiche per il futuro del territorio riminese”

“Mai come in questo 2020 la Festa del 1° Maggio ci induce ad alcune nuove considerazioni sul mondo del lavoro.
La pandemia da Coronavirus che ha scosso il mondo intero ha portato veri e propri stravolgimenti nelle nostre vite, di cui non siamo ancora in grado di misurare tutte le possibili conseguenze.

Il mio primo pensiero oggi va alle lavoratrici e ai lavoratori della sanità, che in molti casi hanno sacrificato la propria vita per assistere i malati, affrontando un nemico sconosciuto. In tutti i casi hanno dovuto allontanare gli affetti più cari per evitare il contagio. Li abbiamo chiamati eroi; di certo hanno dimostrato tutta la serietà e l’abnegazione di una categoria che, davanti alle proprie legittime paure, ha posto la vocazione all’aiuto, la dedizione e una grande passione per la professione.

La necessità di contenere il contagio ha imposto con il ‘lockdown’ la chiusura dei luoghi di lavoro, che per la gran parte delle famiglie ha significato la sospensione dell’unica forte di reddito. Con gli ammortizzatori sociali siamo riusciti a coprire il 90% del lavoro dipendente e siamo in attesa di conoscere i nuovi provvedimenti del Governo per aiutare con un reddito di emergenza tutti coloro che sono rimasti ad oggi esclusi. Ma non è con la cassa integrazione che possiamo pensare di risolvere il problema.

Una chiusura prolungata delle imprese può comportare l’impossibilità, da parte di molte, di ripartire. Per questo, in accordo con le associazioni imprenditoriali e i sindacati in primis, ci siamo attivati per pianificare responsabilmente la riapertura in convivenza col coronavirus. Perché fino a quando non si troverà il vaccino, questa sarà la nostra nuova normalità: trovare il giusto equilibrio fra la sicurezza sanitaria e la necessità produttiva.

La parola d’ordine di questo 1° Maggio non può dunque che essere: lavoro in sicurezza.

E se parliamo di mettere in sicurezza il lavoro, non possiamo dimenticare la grande risorsa rappresentata dai nostri giovani, come le ricercatrici che per prime al mondo hanno isolato il virus: giovani donne precarie.
Si dice che il mondo che uscirà da questa pandemia non sarà più uguale al precedente. Nel “mondo dopo”, per dirla alla Morin, dovremo imparare ad agire da “comunità planetaria” e pensare a nuovo paradigma di sviluppo. Non è creando nuovi poveri o togliendo, insieme al lavoro, la dignità alle persone che possiamo gettare le basi di un futuro solido e condiviso.

Non è sfruttando all’inverosimile o sprecando le risorse naturali che possiamo costruire il nostro domani. Abbiamo bisogno di programmare un Green New Deal. Dobbiamo puntare a una crescita sostenibile, attenta all’ambiente e ai diritti, solidale e inclusiva, con una tecnologia amica e non avversaria. E dove il lavoro sia sempre di più dignità e bellezza. In sicurezza. Vincenzo Colla”

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