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Verucchio omaggia Dante Alighieri con Bellosi e Baldini

Dopo il primo appuntamento dedicato alla storia locale, la tradizionale rassegna di Incontri con libri e autori organizzata dalla biblioteca comunale ‘Don Milani’ di Villa Verucchio propone il primo dei due omaggi a Dante Alighieri nell’anno delle celebrazioni del 700esimo anniversario della morte del sommo poeta. Giovedì 17 giugno alle 21.15, nella nuova location più intima ricavata in Piazza Europa a Villa Verucchio, Giuseppe Bellosi ed Eraldo Baldini presenteranno infatti il loro Dante in Romagna (Il Ponte Vecchio, 2020) in una serata moderata dal l’editore Marzio Casalini, mentre giovedì 1 luglio sarà Dante il romagnuolo di Glauco Selva a chiudere la rassegna 2021 in Piazza Malatesta a Verucchio. 

 

Gli autori

Giuseppe Bellosi, già direttore della biblioteca di Fusignano, storico e scrittore esperto di cose romagnole, ha iniziato giovanissimo a fare ricerche sul folklore, la letteratura e i dialetti romagnoli. Ricerche sul campo per verificare quali di queste usanze erano ancora vive realizzate con il fotografo Giovanni Zaffagnini: ne scaturì un patrimonio di registrazioni dal vivo costituito da centinaia di ore, unite a migliaia di fotografie. Nella seconda metà del decennio iniziò poi la sua attività pubblicistica. Escono Cento anni di poesia dialettale romagnola e i due volumi di Romagna civiltà, in collaborazione col dialettologo riminese Gianni Quondamatteo. Per queste ricerche nel 2000 è stato insignito del Premio Guidarello. All’inizio degli anni ’80 Bellosi è stato chiamato a far parte di una commissione istituita dall’Associazione Amici dell’Arte di Cervia, avente lo scopo di definire un’ortografia comune per i dialetti romagnoli. I criteri definiti dalla commissione sono stati in seguito pubblicati nel volume Regole fondamentali di grafia romagnola (Ravenna, Edizioni del Girasole, 1986), e sono stati adottati per numerose pubblicazioni. Negli anni successivi ha allargato le sue ricerche di etnologia a livello europeo e mondiale, pubblicando due saggi su Halloween (Einaudi) e sul Natale (Laterza), entrambi in collaborazione con Eraldo Baldini. All’attività di ricercatore ha affiancato da sempre la composizione di versi in dialetto romagnolo, pubblicati in diverse raccolte, a partire dalla prima metà degli anni ’70 e fino ad oggi (in questa veste usa talvolta lo pseudonimo Jusëf d’Piacöt). Da alcuni anni ha iniziato a esibirsi in pubblico, da solo o in collaborazione con altri artisti, presentando testi propri o di altri autori romagnoli, classici o contemporanei.
 

Eraldo Baldini ha iniziato a dedicarsi alla narrativa dalla fine degli anni Ottanta, dopo essersi specializzato in antropologia culturale ed etnografia e avere scritto diversi saggi in quei campi. La sua prima produzione a carattere mystery è la raccolta di racconti Nella nebbia pubblicata dallo stesso editore degli studi sul folklore romagnolo; la rinomanza di Baldini cresce poi gradualmente da quando, nel 1991, vince il Mystfest di Cattolica con il racconto Re di Carnevale. Per la sua narrativa viene coniato il termine di «gotico rurale», perché Baldini è riuscito a trasporre un genere tipicamente anglosassone e d’ambientazione urbana, nei siti a lui familiari della campagna romagnola. Oltre a essere un romanziere affermato in Italia e all’estero, Eraldo Baldini è anche sceneggiatore, autore teatrale e organizzatore di eventi culturali. Nel 2009 fu trasmessa su Rai Uno la fiction Mal’aria, tratta dall’omonimo romanzo. 

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