Cerca
Home > Ultima ora politica > Verucchio, Riccardi (Pd) a Sabba: “Civismo? E’ lei che vuole le poltrone”

Verucchio, Riccardi (Pd) a Sabba: “Civismo? E’ lei che vuole le poltrone”

Christian Riccardi, Segretario PD di Verucchio, replica alle dichiarazioni della sindaca Stefania Sabba sulla stampa, ricostruendo come si è consumata la rottura fra i Dem e la stessa Sabba che si ricandida alla carica di prima cittadina.

Leggendo quel che dice la Sabba, Riccardi giudica che “Si tratta ovviamente di una reazione scomposta da parte di chi non si aspettava che il coordinamento della lista “Verucchio Domani” facesse una doverosa operazione di chiarezza nei confronti dei cittadini con il volantino “I motivi di una scelta”, in distribuzione in questi giorni su tutto il territorio”.

“Da segretario del locale Partito Democratico, a questo punto – prosegue Riccardi – devo essere ancora più esplicito perché quando non si hanno argomenti e quando i conti probabilmente non tornano, è facile, per chi si nutre del generale clima di antipolitica, buttarla in caciara e ricondurre la politica alla ricerca, unica, delle poltrone”.

“Stona però il tentativo da parte della Sabba di ergersi a paladina del civismo “duro e puro” quando la sua storia politica parla chiaro: non era forse una poltrona quella a cui ambiva la prima volta che è stata candidata in lista con Verucchio Domani, grazie anche ai voti del Partito Democratico? Non era forse una poltrona quella che ha occupato come vice sindaco di un sindaco PD, appena eletta e per pochi mesi, fino a quando ha scelto di abbandonarla per un’altra (poltrona) molto più ambita e molto molto più remunerata, quale assessore provinciale in quota Partito Democratico? Non è forse una poltrona quella su cui siede da cinque anni (quando il PD da solo prese il 47% determinandone l’elezione) e che ambisce a ricoprire per altri cinque?”.

“Ricordo, senza timore di smentita, che fosse proprio Sabrina Cenni, sua principale sponsor e alleata, presente a molti incontri, a determinare che prima si doveva parlare di lista (quindi di posti e di poltrone) e poi di contenuti. Ricordo anche, che è stato tutto il coordinamento, non solo il Partito Democratico, a ritenere irricevibile il metodo intero. Purtroppo la sindaca fa sistematicamente cose politicamente gravissime, poi le rimuove e ne racconta altre”.

“Fuori dalle solite frasi fatte, è quindi necessario ribadire che si, il Partito Democratico ha chiesto spazio in lista per potere eleggere i propri rappresentanti e portare così avanti i progetti per il paese sui quali ha sempre creduto. Si, il Partito Democratico ha chiesto, in caso di vittoria, di essere rappresentato in giunta, perché quello è il luogo dove si prendono le decisioni, si determina il presente e si traccia il futuro di una comunità”.

“Noi, che riteniamo la politica lo strumento più adatto per migliorare le cose, sappiamo benissimo che per poterlo fare occorre esserci, quindi servono posti in lista e serve candidare gente capace di essere eletta, attraverso il consenso dei propri concittadini. Se vogliamo però buttarla sul mero calcolo numerico il Partito Democratico ha chiesto tre posti in lista su dodici, un posto in giunta su quattro. Il sindaco voleva per sé almeno nove posti in lista, tre assessori e, tassativamente, il vice sindaco perché sicuramente ha impegni e accordi politici da onorare. Con questi numeri, chi è che ha preteso poltrone?”.

“Prendiamo atto che le nostre richieste erano poltrone, le sue erano un “letto di spine”! Per fortuna il Partito Democratico ha registrato il marchio della Lista “Verucchio Domani”, altrimenti sarebbe scomparsa dalla scena politica verucchiese insieme alla sua storia lunga quasi vent’anni, un “cupio dissolvi” orchestrato da chi da qualche anno ne ha fatto l’unico obiettivo politico, un’eutanasia cui la sindaca si è prestata per mantenere la sua, di poltrona. Anche qui prendiamo atto che “Verucchio Domani” era civica solo se candidava lei!”.

“Quando verranno ufficializzate le liste ed i programmi elettorali, sarà chiaro anche ai cittadini più disattenti chi ha veramente puntato alle poltrone e chi all’interesse del paese perché in politica due cose contano più di tutto il resto: i nomi e i contenuti”, conclude Christian Riccardi.

Ultimi Articoli

Scroll Up