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Verucchio, il premio teatrale Pirazzoli fatto da donne per le donne

Un concorso fatto dalle donne per le donne. Per il ventennale dalla scomparsa dell’attrice e regista bolognese Bianca Maria Pirazzoli torna il premio nazionale teatrale tutto al femminile a lei dedicato, rivolto ad attrici, aspiranti attrici e scrittrici teatrali. Per molti anni protagonista e attiva animatrice delle attività teatrali del Gruppo Libero (laboratorio di ricerca e sperimentazione teatrale fondato nel 1968 da Arnaldo Picchi e Renzo Morselli), Bianca Maria Pirazzoli è stata un’attrice di grande presenza e regista di ricerca culturale e artistica le cui intuizioni hanno precorso i tempi. Il concorso, ideato e coordinato dall’artista bolognese Claudia Palombi e indetto dalla Cooperativa Teatrale Fratelli di Taglia, nell’ambito delle sue iniziative e progetti speciali per il Teatro Eugenio Pazzini di Verucchio, è finalizzato alla promozione dei percorsi professionali e di ricerca delle donne in ambito scenico e drammaturgica. L’iscrizione gratuita deve essere effettuata dal 3 maggio ed entro e non oltre le ore 23.59 del 7 luglio 2018. La giuria sarà presieduta dall’attrice, vincitrice del Nastro d’argento nel 2000, Marina Massironi. La proclamazione delle vincitrici avverrà durante la serata finale del concorso, che si svolgerà il 24 novembre 2018, al Teatro Pazzini. Abbiamo chiesto all’ideatrice del bando, che è anche una conduttrice radiofonica, attrice, regista, scrittrice, di spiegarci l’importanza di questa iniziativa.

Claudia Palombi ritira il premio per la poesia vinto al concorso ‘Anna e le altre’; con lei l’editore Aurelio Armio

Claudia Palombi, che cos’è il Teatro per lei?

«Sono figlia di cantanti lirici: il Teatro per me è quell’edificio in cui giocavo da bambina, dove assistevo a prove del mondo magico e fintissimo dell’Opera.
Nel mondo della cultura della società contemporanea non possiamo più parlare di teatro, ma di teatri. Tanti e vari luoghi e poetiche e stili diversi, in cui si scambiano culture e si tessono relazioni».

Perché ha deciso di creare questo premio teatrale?

«Ho creato questo premio nel primo decennale della scomparsa di Bianca Maria Pirazzoli. Ora siamo alla seconda edizione, in occasione del ventennale. Bianca è stata un’attrice di spessore e una figura davvero importante per il mondo culturale emiliano romagnolo, soprattutto per la progettualità, e in particolare al femminile. Ho inteso, con questo premio, di ricordare la regista, l’autrice-attrice, la donna, l’amica. E, con l’occasione, dare opportunità di lavoro e visibilità a talenti in erba o emergenti».

Claudia Palombi e Bianca Maria Pirazzoli in ‘L’Accordo di Baden’ di Bertoltd Brecht

Ci vuole parlare del concorso?

«Il bando è aperto a tutte le donne che vivono sul territorio italiano. È gratuito, e non pone limiti di età. Basta attenersi al regolamento, facilmente rintracciabile su www.fratelliditaglia.com Si compone di tre sezioni: per attrici emergenti, per aspiranti attrici, per autrici di monologhi al femminile. Ha trovato facilmente collocazione nel fertile humus creativo e progettuale della Compagnia Fratelli di Taglia».

Secondo lei, il teatro in Italia svolge ancora un ruolo importante?

«I teatri sono molti e, nello stesso tempo, quello che ha davvero senso è uno: quello di ricerca, sperimentazione, sudore, lavoro fisico, progettualità, incontro con il pubblico e formazione del pubblico, collocazione e scambio fecondo con le persone con cui viene a contatto nei territori. La drammaturgia può essere solo la stesura di tranche di vita. Quelli che mettiamo ancora in scena oggi, Shakespeare, Molière, Goldoni, Pirandello erano dentro le compagnie di attori, scrivevano per loro, per un contesto, per un pubblico, per una società. Il teatro è un giocattolo con cui si gioca sapendo com’è fatto dentro. E per saperlo bene bisogna impossessarsene e romperlo».

I partecipanti al laboratorio teatrale che Claudia Palombi tiene a Cesena al Centro di Espressione Teatrale della Compagnia Fuoriscena

Gli attori contemporanei ne riconoscono il grande valore storico e culturale?

«Certo che sì, ma non per ragioni di lontane radici di cui riappropriarsi o da museificare. Il teatro è un mestiere e come tale si tramanda, s’impara, subisce innovazioni e cambiamenti. E nuove direzioni s’innestano sulle tradizioni, nuovi mezzi, diversi supporti artistici».

Verucchio è una città teatrale? Si aspetta una grande partecipazione a questa iniziativa?

«Ritengo che Verucchio sia un luogo molto sensibile alla cultura e che ben risponda agli stimoli che il teatro porge. Il teatro è quasi sempre sold out e vanta una quota abbonamenti che ricopre quasi un terzo della capienza. Il Premio Pirazzoli non sarà da meno ed è posto in modo tale che, sono sicura, arriverà alle persone giuste e avrà le partecipanti e il pubblico che merita».

Nicola Luccarelli

(nell’immagine di apertura, Claudia Palombi con Bianca Maria Pirazzoli durante le prove de ‘I Coniugi Snowden’ du Egische Ciarenz, nella traduzione di Mario Verdone)

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