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Verucchio, Mecozzi riceve il premio Trono. Sabba: “Ci fa conoscere nel mondo”

Bagno di folla per la consegna del Trono a Federico Mecozzi. Cerimonia densa di sorprese con l’esibizione dei bambini della scuola di musica Banda Città di Verucchio e gli aneddoti dei primi insegnanti del Lettimi.

Un bagno di folla e una cerimonia densa di emozioni e sorprese. La consegna del ‘Trono’ a Federico Mecozzi, il premio istituito dalla amministrazione comunale per insignire ogni anno un verucchiese che si è particolarmente distinto dando lustro al paese, si è trasformata come negli auspici in una vera festa cittadina.

Domenica 6 ottobre, ad abbracciare il giovane musicista e direttore d’orchestra si sono infatti presentati in tantissimi e la Chiesa di Sant’Agostino è riuscita a contenere a stento tanto affetto. Sono stati i piccoli musicisti della Banda cittadina a dare il via alla cerimonia esibendosi ai piedi dell’altare davanti a decine e decine di persone, tante in piedi. Una prima sorpresa particolarmente apprezzata da Federico, che si è rivisto bambino quando muoveva i primi passi nel mondo della musica a poche centinaia di metri dal Museo Civico Archeologico.

Dopo l’introduzione e la lettura del curriculum vitae, la sindaca Stefania Sabba ha invitato ad intervenire i Maestri Domenico Colaci (insegnante di violino) e Gianluca Gardini (primo insegnante di direzione d’orchestra), entrambi ex insegnanti di Federico che hanno ricordato gli anni del Liceo Musicale Lettimi, con una serie di aneddoti inediti e divertenti. “Si è presentato a 12 anni per l’esame di ammissione con la chitarra e alcuni brani di De André e già questo spiega quanto il suo talento sia versatile. Possiamo dire di essere stati bravi a non fare troppi danni e a continuare a fargli coltivare tutti i generi in un conservatorio: lui suona infatti tutto, la chitarra, la viola, il violino, il pianoforte… in una sala di registrazione fa tutto”.

Hanno rivelato emozionati, spiegando: “Quando Ludovico Einaudi lo ha chiamato a suonare con lui in tutto il mondo, i genitori ci hanno contattato preoccupati per i suoi 16 anni, ma lo abbiamo stimolato molto anche in quel caso, perché era già pronto e maturo. Lo è sempre stato, tanto che il suo grande talento non gli ha impedito di essere apprezzato da ogni alunno senza alcuna gelosia”.

Prima della proiezione del video di ‘Birthday’, il singolo che ha anticipato l’uscita di quel ‘Awakening’ con il quale a gennaio Mecozzi ha esordito come compositore, la sindaca Stefania Sabba ha poi letto le motivazioni di questo primo premio al verucchiese dell’anno: “Federico è un ragazzo cresciuto qui con noi che con la sua musica e il suo talento porta il nome di Verucchio nel mondo. Inoltre proprio qui a Verucchio ha incrociato la sua storia con quella di Ludovico Einaudi iniziando quella bellissima favola che ha ancora tante pagine da scrivere vista la giovanissima età. Un ragazzo di un talento eccezionale, di una sensibilità profonda ed una umiltà disarmante. In questo 2019 per lui straordinario ha fatto l’esordio da compositore con il suo primo album e ha diretto il brano ‘Nonno Hollywood’ di Enrico Nigiotti al Festival di Sanremo: il più giovane direttore d’orchestra dell’ultima edizione e fra i più giovani della storia dell’Ariston con i suoi appena 27 anni. E’ un onore e un orgoglio consegnargli questo “trono” simbolo e fiore all’occhiello di Verucchio e del nostro Museo Archeologico, con una cerimonia che abbiamo inserito nella Festa della Storia, in un ponte simbolico fra i protagonisti della storia del passato e di quella dei giorni nostri”.

“Sono ancora più emozionato di quello che credevo con tutte queste sorprese” ha ringraziato Mecozzi: “E’ un onore ricevere questo riconoscimento che in un certo modo entra nella storia di Verucchio, città che non solo è casa, ma è anche parte della mia storia. Undici anni fa qui ho incontrato Ludovico Einaudi dopo aver suonato per lui in occasione della cerimonia di conferimento della cittadinanza onoraria. Tutto questo meraviglioso percorso è nato qui. Ogni anno il Verucchio Festival era un tornare a casa e a luglio, su quello stesso palco, si è chiuso un cerchio con il mio primo progetto. Fu un giorno bellissimo come lo è quello di oggi: io giro il mondo, ma tornare qua è speciale, sentirsi tanto benvoluti e coccolati è veramente speciale. Grazie a tutti di cuore”.

A chiudere il sipario, come in ogni bella festa cittadina, il brindisi di rito nella bella cornice del chiostro del Museo Civico Archeologico con visita alla Sala del Trono ligneo villanoviano.

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