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Verso le elezioni amministrative, il caso Rimini: per il centro sinistra primarie o soluzione unitaria?

Con sullo sfondo una crisi politica nazionale lontana dall’essere superata, la politica locale continua ad impegnarsi sui prossimi appuntamenti elettorali.

Nel 2021 andranno al voto nella provincia di Rimini 5 Comuni: Rimini, Cattolica, Montescudo-Montecolombo, Novafeltria e Pennabilli. Di questi,  quattro hanno il sindaco uscente che è ricandidabile, perché al primo mandato.

Solo Rimini vede coincidere le elezioni del 2021 con la conclusione del secondo mandato di Andrea Gnassi. Dei 5 comuni chiamati al voto, due, Rimini e Cattolica, sceglieranno il primo cittadino con il sistema elettorale del doppio turno (se nessuno raggiunge la maggioranza assoluta dei voti validi si va al ballottaggio dopo 15 giorni). Novafeltria, Montescudo-Montecolombo e Pennabilli votano con in un solo turno: vince il candidato che prende un voto in più degli altri.

Inutile dire che la partita più delicata per il centrosinistra si gioca a Rimini e Cattolica. In particolare Rimini rappresenta, come sempre un voto con valenza regionale e nazionale. Vediamo a che punto sono i vari schieramenti nelle varie realtà comunali.

Rimini

Dopo 10 anni del sindaco Andrea Gnassi il centrosinistra deve cambiare. E’ il passaggio più delicato. Normalmente un sindaco al primo mandato conquista anche il secondo. Ha una oggettiva rendita di posizione che ovviamente scompare con una nuova candidatura.

Nessuno dei due schieramenti politici ha ancora individuato programmi, coalizione e candidato. Sono cantieri aperti. D’altra parte, pesa anche l’incertezza sulla data delle elezioni, a causa della pandemia.

Pd e centrosinistra

Nel partito Democratico si gioca la partita più delicata. A fronte della disponibilità di Emma Petitti, attuale Presidente dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna, a candidarsi a sindaco, non vi è ancora il via libera da parte del Partito Democratico. Si profila infatti anche la candidatura di Jamil Sadegholvaad, assessore da 10 anni con Andrea Gnassi.

Si tratta di due profili molto diversi. Petitti è una dirigente di primo piano del Partito Democratico a livello locale e regionale. Fa parte della Direzione nazionale del Pd. Ha svolto importanti ruoli amministrativi e politici: Segretaria della federazione, parlamentare, assessore regionale solo per citare i più rilevanti. Sadegholvaad ha alle spalle esperienze amministrative prima in giunta provinciale, chiamato dall’allora presidente Stefano Vitali, poi in giunta a Rimini con Gnassi.

Altre candidature, in particolari civiche, sembrano sfumate. Si erano ventilate qualche mese fa ma nei fatti mai concretizzate. In casa dei “Civici” la candidatura di Sadegholvaad viene considerata debole. Nulla di ufficiale, ma è quel che circola nei corridoi. Vi è chi arriva a dire, sempre in privato, che sarebbe un assist al centrodestra.  Nell’area dei “Civici” vi è anche chi spinge per la Vicesindaca Gloria Lisi, che ha accompagnato Gnassi in questi 10 anni. Non a caso il coordinamento delle liste civiche in consiglio comunale è stato affidato a Kristian Gianfreda eletto nella lista di riferimento di Gloria Lisi “Rimini Attiva” .

I “Coraggiosi” di Elly Schlein – vice presidente della Regione Emilia-Romagna – sostengono la candidatura di Emma Petitti. Anche in questo caso nulla di ufficiale, preferiscono non interferire nel dibattito interno al PD, tuttavia l’orientamento prevalente è quello.

Se non si trova una soluzione unitaria, per il centrosinistra di Rimini si profilano le primarie. Rimangono tuttavia molte incognite. In primo luogo la pandemia che potrebbe impedire lo svolgimento delle primarie nei gazebo. Il Partito Democratico Nazionale sta pensando anche ad una piattaforma on line per far votare iscritti ed elettori. Una soluzione inedita che fa “storcere il naso” a parecchi nel PD.

In tanti sono al lavoro, in questi giorni, per giungere ad una soluzione condivisa, ma il tutto dipenderà cosa intende fare il sindaco uscente Andrea Gnassi. Dallo scontro nel gruppo consigliare del Pd di queste ultime ore è facile immaginare che Andrea Gnassi non abbia nessuna intenzione, allo stato attuale, di trovare percorsi unitari.

Centrodestra

Ha una posizione di attesa rispetto alle mosse del centrosinistra. L’unica cosa certa è la compattezza delle forze politiche che lo compongono: Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia saranno unite alle prossime elezioni amministrative. E’ stata costituita una cabina di regia, coordinata dall’Onorevole Jacopo Morrone della Lega, che ha come compito di predisporre il programma e la candidatura a sindaco.

Appare sfumata al momento l’ipotesi di un civico o imprenditore. Si è chiamato fuori Bonfiglio Mariotti, hanno risposto picche altre personalità.  Rimane in campo Lucio Paesani, gestore del Coconuts, ed animatore di numerose iniziative come presidente della nuova associazione dei locali da ballo. Una candidatura a sindaco ritenuta inadeguata da tutte le forze politiche del centrodestra. Lucio Paesani potrebbe dare vita ad una lista civica in coalizione con il centrodestra.

Rimangono in campo altre soluzioni che guardano alle esperienze politiche. In particolare hanno preso consistenza le candidature di Alessandro Ravaglioli, ingegnere ed ex consigliere comunale di Forza Italia a Rimini, ora passato alla Lega. Oppure Antonio Barboni attuale senatore per il centrodestra, di Forza Italia. In quest’ultimo caso molto dipenderà dal quadro politico nazionale.

Nel mezzo dei due schieramenti si è collocato Mario Erbetta, consigliere comunale eletto in Patto Civico e poi uscito dalla maggioranza di centrosinistra. Il suo obiettivo è di essere ago della bilancia in caso di ballottaggio oppure di alzare il prezzo di una sua presenza nella coalizione di centrodestra.

Nei prossimi articoli approfindiremo il quadro degli altri Comuni chiamati al voto.

 

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