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Vendeva carte antiche, morcianese denunciato e prosciolto dopo oltre un anno

Oltre un anno di procedimento giudiziario e poi il completo proscioglimento. Il tutto per alcuni documenti “storici” messi in vendita in un mercatino e di valore irrisorio. E’ la disavventura capitata a Fausto Mauri, 65 anni, che a Morciano gestisce il mercatino dell’usato e laboratorio di recupero “La soffitta di Petronilla”.

L’odissea è iniziata nel giugno dello scorso anno, quando Mauri si trovava a Pesaro con la sua bancarella. Ma fra i visitatori c’erano anche alcuni agenti della Guardia di Finanza, che si sono soffermati su alcuni fogli messi in vendita. Fra essi documenti della Prefettura di Pesaro risalenti agli anni ’30 e ’40, che i finanzieri hanno provveduto a fotografare.

Di lì a poco al morcianese è stata recapitata una denuncia per ricettazione (art. 648 c.p.). Insieme a lui, indagati altri tre commercianti e collezionisti, da cui il Mauri aveva subito dichiarato di aver acquistato la merce.

La vicenda era nata dall’applicazione di una legge del 2004, che stabilisce che le missive o i documenti spediti a un ufficio pubblico dal 1840, che sia lo Stato o anche Regioni, enti territoriali, persone giuridiche private senza fini di lucro, enti ecclesiastici compresi gli Stati ed enti dell’Italia preunitaria, sono “beni culturali inalienabili”. Per quell’indagine finirono nei guai anche tre collezionisti tra cui un ex manager di Pesaro, uno di Ravenna e uno di Napoli, a cui i carabinieri del Nucleo tutela patrimonio artistico sequestrarono oltre 12 mila documenti. Fra essi, quelli dei carabinieri pontifici di Bologna nel 1820, dal prefetto del dipartimento del Reno nel 1808 e dalla Commissione delle acque di Ferrara nel 1804.

In seguito era emerso che il lotto era stato acquistato in blocco alla discarica di Coriano di Rimini nel 2000, pagandole circa 2 milioni di lire: 98 quintali di vecchi documenti scartati dalla Prefettura. Una parte di quel materiale, poi, era finito sulla bancarella del morcianese.

Difeso dall’avvocato Alessandro Catrani, Fausto Mauri durante l’interrogatorio davanti magistrato, svoltosi nell’aprile scorso, ha però potuto dimostrare la sua totale buonafede, esibendo i documenti relativi agli acquisti, che per sua fortuna aveva meticolosamente conservato. Oggi è giunta la notizia del suo totale proscioglimento, in accoglimento delle tesi dell’avvocato Catrani.

Gli altri commercianti e collezionisti restano ancora indagati, perché si sospetta di una provenienza furtiva, o comunque illecita, di quei “documenti ufficiali”.

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