Il Consiglio di Stato ha respinto la richiesta di sospensiva avanzata da due famiglie contro una sentenza del Tar del Friuli Venezia Giulia che aveva confermato la validità di una delibera del Consiglio comunale di Trieste, quella che ha introdotto l’obbligo di vaccinare i bambini per avere l’accesso ai nidi e alle scuole d’infanzia comunali e convenzionate. Nell’ordinanza, il Consiglio di Stato ha riconosciuto che la tutela della salute in età prescolare prevale sulle responsabilità genitoriali.
Le due famiglie ricorrenti contestavano la delibera sulla base del cosiddetto “principio di precauzione”, non avendo avuto dalle autorità sanitarie una completa informazione sul rapporto costi/benefici delle vaccinazioni, inclusa la possibilità di preventivi accertamenti sanitari per escludere il rischio di reazioni avverse.
La domanda dei ricorrenti è stata respinta, confermando così la decisione già presa dal Tar del Friuli Venezia Giulia. Il Consigli di Stato ha evidenziato che l’obbligo di vaccinazione, oltre a essere coerente con il sistema normativo generale in materia sanitaria e con le esigenze di profilassi imposte dai cambiamenti in atto – quali la minore copertura vaccinale in Europa e l’aumento di contatti con soggetti provenienti da Paesi in cui determinate malattie sono ancora presenti – non si ponga in conflitto con i principi di precauzione e proporzionalità.
L’ordinanza conferma anche il rilievo dei giudici di primo grado sul fatto che la tutela della salute pubblica, e in particolare della comunità in età prescolare, prevalga sulle prerogative della responsabilità genitoriale.