La notizia più attesa dell’anno è arrivata alla fine di dicembre. Domani l’Ema darà il via libera alla somministrazione del vaccino Pfizer in Europa e l’Unione ha deciso di far partire in sincrono una delle campagne di somministrazione di massa più imponenti che la storia ricordi il prossimo 27 dicembre. Manca solo una settimana e anche in Emilia Romagna la macchina organizzativa si è messa in moto per stabilire la road map. Come è noto le prime dosi saranno somministrate a operatori sanitari (circa il 96% di loro ha aderito) e agli anziani ospiti delle Rsa.
La prima fornitura di vaccini Pfizer destinati alla Regione Emilia Romagna prevede 360.000 dosi in arrivo nei prossimi giorni. Va però specificato che nel computo rientra la doppia somministrazione con richiamo, motivo per cui al termine della prima “tornata” saranno state vaccinate circa 182.000 persone.
Saranno circa 1.000 quelle che saranno iniettate la prossima domenica, 900 destinate agli operatori sanitari e e 70 con tutta probabilità agli ospiti di una Rsa di Bologna, come riporta il Corriere della Sera del capoluogo emiliano.
La road map da Piacenza a Rimini
Per ogni provincia è stato definito un punto unico di somministrazione, con l’eccezione della provincia di Bologna che potrà contare su due punti, a cui si deve aggiungere quello di riferimento per l’Ausl di Imola.
I centri vaccinali, che saranno definiti già nei prossimi giorni, dovranno essere posizionati al di fuori delle strutture ospedaliere, o comunque in aree dove non è previsto né in entrata né in uscita il passaggio degli utenti; sarà possibile anche attrezzare aree esterne, ad esempio con le tensostrutture fornite da Protezione civile ed esercito, ed eventualmente si potrà ricorrere a palasport o poli fieristici.
Le strutture dovranno essere facilmente raggiungibili e disporre di un ampio parcheggio, in ognuna deve essere garantita la presenza di un mezzo di emergenza e saranno tutte suddivise in più spazi, uno per ogni fase della vaccinazione: una prima zona di accoglienza, seguita da quella per lo svolgimento di tutta la fase di amministrazione (l’utente non impiegherà più di 5 minuti per queste prime operazioni), poi l’area di vaccinazione vera e propria (con un tempo previsto di 5 minuti) e infine quella per l’osservazione post-vaccinale, dove si sarà trattenuti per 10 minuti.
Complessivamente, per quel che riguarda la vaccinazione agli operatori sanitari, sono circa 300 le persone al momento previste per le operazioni di vaccinazione in tutta la regione tra medici, infermieri, operatori sociosanitari, amministrativi e volontari. Naturalmente sulla base di nuove esigenze il personale potrà essere incrementato.
Si lavorerà per team, ognuno composto da almeno un medico, che fungerà da referente, un minimo di cinque tra infermieri e assistenti sanitari e non meno di due operatori sociosanitari, a cui si dovranno poi aggiungere un amministrativo e un minimo di quattro volontari, ad esempio della Protezione civile, che si occuperanno di tutte le operazioni pre-seduta e della gestione dell’area di osservazione post-vaccinale.
Ogni centro di somministrazione potrà contare su più equipe mediche al lavoro, e alle Aziende sanitarie è lasciata anche la possibilità sia di modificare i rapporti numerici tra medici ed infermieri sia di prevedere gruppi di lavoro allargati; in caso di difficoltà a reperire volontari, le Aziende dovranno rivolgersi al proprio personale dipendente.
Ciascun team lavorerà per 6 giorni a settimana, e non più di 8 ore al giorno, con un minimo di 300 persone vaccinate ogni turno; in caso di necessità, sarà possibile strutturare i turni dei diversi team sette giorni su sette, anche nel pomeriggio.
Le vaccinazioni nelle strutture per anziani
Per quanto riguarda invece le vaccinazioni agli ospiti delle strutture per anziani, che sono 1.976 in regione, saranno effettuate a domicilio nelle residenze: per quelle di grandi dimensioni si muoverà un team medico, mentre per quelle più piccole il modello organizzativo di riferimento sarà quello delle Usca.
Ogni team dovrebbe operare in modo tale che ciascuno operatore vaccini almeno tre persone all’ora nelle strutture con un massimo di 50 ospiti, mentre per quelle più grandi la tempistica può aumentare ad almeno 4 vaccinazioni ogni ora, considerando nei tempi anche le operazioni di spostamento e quelle di presa in carico e preparazione delle dosi.
Dal punto di vista degli utenti, tutto il personale del mondo della sanità che intende vaccinarsi dovrà prenotarsi attraverso un sistema che assegnerà automaticamente due appuntamenti, uno per la prima e uno per la seconda dose; per gli ospiti delle Rsa sono in fase di definizione le modalità, con il coinvolgimento dei gestori.