Questa mattina è in Emilia Romagna è partita la campagna vaccinale dedicata alla categoria degli “estremamente vulnerabili”. Non senza qualche problema, stano alle prime segnalazioni dei cittadini.
Almeno in Romagna, la mole di chiamate al Cuptel ha costretto qualcuno a lunghe attese al telefono prima di ricevere risposte. E quando queste sono arrivate, gli è stato detto che gli appuntamenti erano ormai chiusi, in attesa che arrivino altre dosi. Problemi di accesso anche con il fascicolo sanitario, ammessi dalla stessa AUSL Romagna, che però in tarda mattinata ha fatto sapere che erano in via di risoluzione.
Ma c’è anche chi è stato più fortunato: ricevuto ieri l’sms di avviso, oggi è riuscito a prenotare la somministrazione dopo non più di cinque minuti di attesa al telefono. E con una scadenza anche piuttosto ravvicinata: domenica 28 marzo alla Fiera di Rimini con vaccino Pfizer.
Intanto il presidente della Regione Stefano Bonaccini lancia segnali di ottimismo: “Non è ancora finita, ma pare davvero che abbiamo scavallato il picco e si comincia a scendere”. E cita gli ultimi dati del contagio in Emilia-Romagna. Nelle ultime 24 ore sono 2.100 i nuovi casi: “Erano 2.800 una settimana fa – fa notare il governatore – speriamo si apra una nuova settimana di continuo calo delle curva, se questo verrà confermato vuol dire che le restrizioni funzionano”.
Nelle settimane scorse, ricorda Bonaccini durante una videoconferenza stampa tenuta oggi in Regione, l’Rt della regione era andato sopra l’1,30, ben al di là della soglia della zona rossa. “Adesso siamo sotto l’1,20. E’ sceso soprattutto a Bologna”, l’area più colpita della terza ondata, “ma vedremo nei prossimi giorni”, aspetta altre conferme il governatore.
Tuttavia il report dell’ultima settimana parla di 2.000 casi in meno complessivamente, “da 19.000 a 17.000 contagiati”. Insomma “il picco pare essere raggiunto, ma nessuno ha la sfera di cristallo”, sottolinea ancora Bonaccini.
