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Vaccinazione sanitari e CRA, a Rimini le percentuali fra le più alte in Regione

Sono ancora centinaia gli operatori sanitari e socio-sanitari che in Emilia-Romagna mancano all’appello per le vaccinazioni anti-Covid. Soprattutto nelle strutture per anziani. Una categoria in cui non rientrano solo i no-vax in senso stretto, cioè quelli che hanno rifiutato l’iniezione. Ne fa parte anche chi, ad esempio, ha già contratto il virus nei mesi scorsi (e quindi la dose slitta più avanti), chi è in malattia, chi in aspettativa o in maternità. Diversa anche la situazione da provincia a provincia. A grandi linee, però, si può dire che in media circa il 15% degli operatori negli ospedali e il 20% nelle strutture per anziani non è ancora stato vaccinato, con picchi vicini al 30% a Reggio Emilia, Imola e in Romagna. Rimini invece risulta fra i territorio dove l’adesione alla vaccinazione è stata più alta sia fra gli operatori sanitari che fra quelli delle residenze anziani, dove gli stessi ospiri hanno ricevuto il vaccino nella percentuale più alta della Romagna.

Secondo i dati in possesso della Regione, all’Ausl di Bologna al 15 marzo scorso risultavano in tutto 1.028 operatori sanitari non ancora vaccinati, pari al 12,1%. Tra amministrativi e tecnici la quota sale al 27,1%, cioè 448 persone, mentre per i lavoratori in appalto si parla di 278 non vaccinati. Nelle Cra, invece, sono 453 gli operatori che hanno rifiutato il vaccino, pari al 14% del totale, a cui vanno aggiunti anche 100 ospiti che non hanno voluto la profilassi anti-Covid. L’Ausl precisa comunque che è una “situazione in continua evoluzione, dove operatori che avevano inizialmente rifiutato ora fanno richiesta di poter essere vaccinati”.

Per quanto riguarda Imola, invece, tra gli operatori dell’Ausl l’adesione al vaccino era del 73% a inizio marzo, che diventa l’85% se si escludono assenze lunghe e chi ha avuto il Covid. Nelle strutture per anziani, invece, risulta non vaccinato il 20% degli operatori, di cui il 20,6% per rifiuto. Tra gli ospiti invece non si è vaccinato il 26,6% di cui il 5,2% per mancanza di volontà.

A Modena, invece, ad oggi risultano non vaccinati per vari motivi negli ospedali 644 operatori, tra i quali figurano anche i profili amministrativi che non rientrano al momento nelle priorità del piano vaccinale. Per quanto riguarda le Cra, invece, su una platea di 2.865 operatori sono in tutto 141 (poco meno del 5%) quelli che hanno negato il consenso. A loro si aggiungono anche 57 ospiti su un totale di 3.223 anziani in struttura, cioè l’1,8%.

Per quanto riguarda Ferrara, l’adesione degli operatori sanitari e socio-sanitari delle due aziende si attesta al 79,4%: cioé si sono vaccinati 4.882 operatori su un totale di 6.147 lavoratori. L’adesione è inoltre del 61% nelle strutture private, del 75% tra i fornitori e nella pubblica assistenza, del 69% tra i volontari e del 52% tra studenti e specializzandi. Per quanto riguarda le Cra, invece, hanno aderito alla vaccinazione 1.067 operatori su 1.185 (il 90%) e 1.113 anziani su un totale di 1.140 (il 97,6%).

A Reggio Emilia, il personale dipendente dell’Ausl che non ha aderito alla campagna vaccinale é pari al 14,9%, per un totale di 738 operatori. Nelle strutture per anziani, invece, gli operatori socio-sanitari non vaccinati sono 481, corrispondenti al 27% delle persone attualmente vaccinabili. Gli ospiti che non hanno fatto l’iniezione sono 85, pari al 3%.

A Parma risultano non vaccinati per vari motivi, compreso il personale tecnico ed amministrativo, in tutto 656 operatori dell’Ausl e 666 operatori del Policlinico. Nelle Cra, invece, su 1.921 hanno accettato la vaccinazione in 1.581 (l’82,3%). Dei restanti 340, quelli che hanno rifiutato senza validi motivi sono 165, cioè l’8,6%. Tra gli anziani ospiti, invece, il tasso di adesione al vaccino é del 93% e solo l’1,6% (cioe’ 39 persone su 2.408) hanno detto di no al siero anti-Covid.

A Piacenza, a inizio marzo gli operatori Ausl vaccinati erano 2.932, di cui la maggior parte (2.754) aveva già ricevuto entrambe le dosi. Tra i lavoratori delle strutture non dell’azienda sanitaria, invece, risultano vaccinate 4.706 persone (di cui 3.484 anche col richiamo), a cui si aggiungono anche 1.984 anziani ospiti nelle strutture e 1.559 volontari del settore sanità.

Infine, la Romagna. Su un totale di 20.410 lavoratori interessati potenzialmente al vaccino anti-covid tra operatori sanitari, socio-sanitari, socio-assistenziali, amministrativi, tecnici, in appalto e volontari, sono in tutto 14.773 i soggetti che hanno aderito alla profilassi, pari al 72,4%. A costoro vanno aggiunte altre 1.373 persone non vaccinate perché positivi al Covid. Guardando alla situazione delle Cra, il tasso medio delle vaccinazioni tra gli operatori in Romagna é del 72,5%: si parla cioè di 3.544 persone su 4.890.

Più alta l’adesione nelle strutture di Cesena (76,6%) e Rimini (76,8%) mentre scende al 70,3% nelle Cra di Forlì e al 68,5% in quelle del territorio di Ravenna. Tra gli ospiti, invece, risultano vaccinati in tutto 3.828 anziani su 4.379, pari all’87,4%. Ancora una volta, è maggiore il tasso nelle Cra di Cesena (91%) e Rimini (95,9%) mentre è sotto la media romagnola l’adesione al vaccino degli ospiti nelle strutture di Forlì (82,1%) e Ravenna (84,6%).

(San/ Dire)

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