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Università di Bologna cresce ancora, a Rimini +5,3%

Continua la crescita dell’Alma Mater di Bologna che anche quest’anno, nonostante la pandemia e in controtendenza rispetto al calo atteso a livello nazionale, segna un nuovo incremento di immatricolazioni. I nuovi iscritti per l’anno accademico 2021-2022 sono 28.250 ossia il 4,3% in più rispetto all’anno precedente.

Aumentano soprattutto le lauree triennali (5,8%), in particolare a Giurisprudenza, Scienze motorie e Agraria, dove è stato tolto il numero chiuso, insieme a quelle a ciclo unico (+11,2%), mentre tengono le magistrali (+0,3%) che escono comunque da due annate consecutive di forte crescita (+12% nel 2019 e +16% nel 2020).

Il polo di Bologna aumenta le sue matricole del 5,6% mentre in Romagna il campus che cresce di più quest’anno è Ravenna (+7,3%), seguito da Cesena (+6,1%) e Rimini (+5,3%). Unico calo a Forlì (-9,4%) che sconta soprattutto l’introduzione del numero chiuso a Sociologia.

In generale, sono aumentati del 16,7% anche gli iscritti alle prove di selezione per accedere ai corsi di laurea. Nel complesso gli iscritti dell’Alma Mater arrivano a superare gli 88.600 studenti, di cui il 57,2% è fuorisede (ancora in aumento rispetto al 51% dell’anno scorso). In particolare crescono del 33% gli studenti internazionali (400 iscritti in più) e, al contrario di un dato consolidato nel tempo, anche gli studenti dal Nord Italia (il bacino ‘storico’ dell’Alma Mater è quello del centro e sud della Penisola) che sono il 15% in più rispetto all’anno scorso.

“Si conferma la grande attrattività del nostro Ateneo”, commenta il rettore Giovanni Molari, che ha snocciolato i numeri questa mattina in conferenza stampa. “L’orgoglio per il nostro Ateneo non deve però essere disgiunto dalla preoccupazione per il calo a livello nazionale, che speriamo venga smentito – afferma Molari – compito dell’Alma Mater sarà sollecitare la politica nazionale perchè adotti strategie coraggiose per aumentare il numero degli iscritti alle università”.

Il rettore conferma poi la didattica mista (in presenza e online) per tutto il secondo semestre, nella speranza che da settembre “ci sia un rientro in presenza. Ma lo vedremo in base all’andamento della pandemia e alle decisioni che saranno assunte a livello nazionale”. Sessioni di laurea ed esami, invece, dall’1 febbraio saranno in presenza ma con la possibilità di farle da remoto per studenti internazionali, con disabilità o in quarantena.

Modalità online che non sembrano, comunque, aver portato gli universitari a lasciare il percorso accademico. “Seguiamo da vicino il tema degli abbandoni – assicura il rettore – ma al momento non ci sono variazioni rilevanti”.

Il prorettore alla didattica, Roberto Vecchi, conferma: “Dai nostri indicatori non c’è stato un aumento degli abbandoni, ma un mantenimento anche con le modalità online. E’ stato un anno difficilissimo, ma il sistema ha tenuto nonostante tutto. Faremo un bilancio alla fine di questo periodo”.

Sul fronte della contribuzione studentesca, infine, sono circa 57.000 gli iscritti dell’Alma Mater che godono di un’agevolazione o di un esonero, in aumento del 10% rispetto all’anno scorso. Di questi, 31.400 non pagano tasse (+6,8%). “Da un lato ci fa piacere – commenta Molari – ma dall’altro è motivo di grande apprensione per la crescita delle difficoltà delle famiglie italiane” dopo due anni di pandemia.

(Agenzia DIRE)

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