Cerca
Home > Ultima ora politica > Unione Valconca. Riziero Santi “Superare l’egualitarismo sovietico”

Unione Valconca. Riziero Santi “Superare l’egualitarismo sovietico”

Sul dibatto sul futuro dell’Unione interviene Riziero Santi e fa una proposta molto innovativa.

“Occorre essere realisti e innovativi. C’è un aspetto che stranamente non fa parte del dibattito ma che – a mio avviso – costituisce un ostacolo vero, ed oggettivo, per lo sviluppo dell’Unione. E’ una sorta di “egualitarismo sovietico” adottato, per prassi, nei processi decisionali dell’Ente.

In cosa consiste? Mentre nelle Convenzioni con le quali si trasferiscono le funzioni all’Unione i costi vengono ripartiti fra i comuni in ragione della loro capacità contributiva, e quindi in ragione del numero di abitanti di ogni comune, le decisioni gestionali (e quindi il voto sulle delibere) vengono assunte con il criterio di “una testa un voto”. Cosicchè io, Sindaco di Gemmano, nelle decisioni conto come il Sindaco di Morciano di Romagna, che è però il maggior azionista. Se questo poteva avere un senso al momento della costituzione dell’Unione e negli anni successivi, oggi, alla luce degli eventi ed anche del disallineamento politico delle maggioranze, non lo ha più e provoca quel fastidio e quella disaffezione che io capisco e che è causa delle disgrazie dell’Unione.

Poiché l’obiettivo che ci accomuna è l’interesse dei nostri cittadini, anziché rimpallarci le responsabilità dovremmo imparare a discutere insieme, entrando nel merito delle problematiche con l’obiettivo di risolverle.

Ritengo quindi che l’atto propedeutico, che potrà portare alla condivisione di un progetto di sviluppo dell’Unione, sia l’introduzione in Statuto del “voto ponderato” nelle decisioni di Giunta. Voto ponderato che affermi un principio molto semplice: se il mio voto in Giunta Unione, quale Sindaco di Gemmano (1.150 abitanti), vale 4,07 su 100, quello del Sindaco del Comune di Morciano di R. (7.014 abitanti) varrà 24,81, quello di Montescudo-Monte Colombo (6.815 abitanti) 24,10, quello di San Clemente (5.526 abitanti) 19,54, quello di Saludecio (3.082 abitanti) 10,90, quello di Montefiore C. (2.285) 8,08, quello di Montegridolfo (1.006 abitanti) 3,56. Io penso che questo sia un atto di giustizia, che responsabilizza i comuni maggiori, e quindi i maggiori azionisti, e che tutela i comuni più piccoli che, pur con un peso decisionale ridotto alla loro reale rappresentanza, avranno garantita la gestione associata ed i suoi benefici”.

Ultimi Articoli

Scroll Up