Un rapporto simbiotico, quasi necessario. L’acqua che genera la vita. Ed è proprio attorno a questo elemento, che la famiglia Cappelletti di Rimini ha sviluppato questa grande passione per il nuoto. Ben tre generazioni. sempre in acqua, a cominciare da nonno Piero (classe ’34), per poi passare al figlio Andrea (1970), e i nipoti Tommaso e Anna (rispettivamente di 12 e 10 anni). Tutti tesserati nella società Garden Sporting Center di Rimini, con cui partecipano anche a gare agonistiche.
Possiamo dire che la famiglia Cappelletti si sente a suo agio nell’acqua?
Andrea: «E’ molto più che sentirsi a proprio agio! L’acqua è qualcosa che avvolge, che culla e che rilassa. Nuotare è solo uno dei modi godersi questo elemento incredibile».
Nonno Piero: «Sicuramente, non certo a disagio».
Anna: «Sì, mi sento bene, e anche quando nuotare è faticoso mi riempie di energia».
Tommaso: «Sto bene e mi piace sentire l’acqua che scorre sulla pelle».
Quando è nata questa passione per il nuoto?
Andrea: «Non ricordo, visto che da sempre l’acqua ha esercitato su di me un fascino ed un’attrazione incredibili. Fin dai primi anni, l’andare in spiaggia aveva senso solo se potevo passare l’intera giornata in acqua. Ammiravo i nuotatori che vedevo».
Nonno Piero: «Ho cominciato tardi a nuotare e per caso. Quando ho iniziato avevo già 45 anni. A quei tempi dovevo fare delle terapie e mi avevano consigliato il nuoto; da allora non ho più smesso».
Anna: «Non ricordo neppure quando, è come chiedermi quando abbia cominciato a camminare.. Sono cose che ho sempre fatto. Il babbo mi portava in acqua che avevo solo pochi mesi».
Tommaso: «Anche per me è lo stesso. Da piccolo, d’estate durante le vacanze al mare, ricordo le nuotate che facevo con mio papà, aggrappandomi al collo, sulla sua schiena. Un giorno abbiamo fatto una piccola traversata, andando fino ad un isolotto in un’acqua azzurra come quella della piscina».
Che cosa vi ha attirato così tanto dell’acqua?
Andrea: «Il senso di piacere e pace che l’acqua trasmette. Questo diventa, poi, ancor più intenso quando si nuota in mare o quando ci si immerge. Qui il mondo cambia ancora e l’acqua offre il suo aspetto più magico ed il rapporto con questo elemento si fa quasi intimo. Da qui è nata la mia grande passione per l’immersione in apnea. Da bambino cominciai a leggere libri, interviste e seguire le imprese di un signore francese che stava rivoluzionando il modo di scendere in acqua: si chiamava Jacques Mayol. Anni dopo diventai istruttore di questa straordinaria disciplina, formando decine e decine di allievi. Ai tempi scesi con l’ausilio di un peso a 58 metri di profondità. Le mie nuotate preferite sono in acque libere, dove provo un senso di libertà ed eccitazione».
Piero: «Il fatto di muovermi in modo armonico, senza traumi e senza gravità. Si fatica, ma poi ci si sente rigenerati, leggeri e perfino di buon umore».
Anna: «L’acqua mi rinfresca e mi rilassa».
Tommaso: «Mi sento come sospeso, come se volassi e non sento più il peso».
Avete mai partecipato a gare agonistiche?
Andrea: «Sì, siamo tutti tesserati alla FIN e partecipiamo a gare. Tommy e Anna sono agonisti, io e mio babbo agonisti master. Mio babbo, agli ultimi campionati italiani, ha vinto un bronzo negli 800 e 2 ori in staffette 4×50 misti e 4×50 stile nella categoria m 320. Nuotiamo tutti per la società Garden Sporting Center di Rimini. In ogni caso nessuno di noi è stato o sarà mai un campione,
nuotiamo per passione e per il benessere che questo sport può dare».
Fino a quando durerà questa passione?
Andrea: «Non so fino a quando continuerò a nuotare. probabilmente ci saranno intervalli dovuti alle varie vicende della vita, ma credo che poi, appena possibile, tornerò in acqua in piscina o in mare!».
Piero: «Per almeno i prossimi 20/25 anni (ride n.d.r.) Poi deciderò se continuare o riposarmi».
Anna: «Non lo so ancora, fino a quando mi divertirò e mi piacerà».
Tommaso: «Anche io non lo so, forse per tutta la vita».
Nicola Luccarelli