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Una borsa di studio per giornalisti scientifici nel nome di Marco Pivato

Una borsa di studio nel nome di Marco Pivato. Un sostegno per i giovani giornalisti scientifici: voluto dagli amici, dai collaboratori e dalla famiglia del riminese scomparso a Trieste nel marzo scorso a soli 42 anni.

La borsa di studio è stata istituita da Sitox, la Società Italiana di Tossicologia. L’associazione scientifica, senza scopo di lucro, è dedicata all’avanzamento della tossicologia e promuove iniziative in campo formativo, di ricerca e di applicazione in campo clinico e regolatorio. Ne è presidente il professor Corrado Lodovico Galli dell’Università degli Studi di Milano.

L’intensa attività divulgativa di Sitox comprende Sitox Informa, periodico per cui Marco Pivato è stato più che un collaboratore. Il numero speciale del maggio scorso è stato dedicato tutto a Marco, con un’antologia dei suoi articoli fin dal 2007, appena laureato. “E’ stato pre noi una guida nel mondo della comunicazione – scrive la direttrice responsabile Sarah Vecchio – ci ha insegnato l’importanza di una comunicazione scientifica chiara e diretta a tutela della salute pubblica e ha aiutato SITOX a emergere come voce autorevole nel panorama dell’informazione scientifica e sanitaria”. “La sua assenza non sarà colmabile”.

All’indomani della sua morte, Gabriele Beccaria aveva scritto su La Stampa: “La definizione di giornalista scientifico, in questo caso, è insufficiente. Collaboratore storico di Tuttoscienze e di Tuttosalute e poi della piattaforma Salute, non solo ha scritto tanti pezzi, ma ha contribuito alla loro ideazione, con riflessioni e proposte”.

E ancora: “Con medicine e vaccini aveva una speciale famigliarità grazie agli studi in farmacologia, ma, come accade a chi si occupa di temi scientifici, si divertiva a sottolineare quanto labili fossero i confini tra discipline e quindi a spingere lo sguardo costantemente oltre. Se scrivi di un farmaco, prima o poi, ti imbatterai nella biologia o nella genetica e non potrai fare a meno di evocare le logiche dell’informatica e il ruolo dei super-computer. E poi, probabilmente, continuerai, immergendoti nel mondo della ricerca e nelle leggi di Big Pharma. Saltare dalle neuroscienze alla fisica, dalle indagini in diretta sul cervello alle ricerche sulle origini dell’Universo, fa parte del mestiere di un bravo giornalista scientifico, che non può mai smettere di studiare, costretto ad ammettere i propri limiti e a sforzarsi di superarli”.

Nel rileggere quegli articoli, impressiona l’immutata attualità dei temi, a iniziare dall’attenzione alle fake news nel solco del “suo impegno a tutela dell’informazione e della verifica delle fonti a beneficio della trasparenza delle affermazioni sulla scienza e sulla salute”. Falsità e violenza social di cui naturalmente Pivato fu vittima, proprio lui che aveva descritto le logiche di Big Pharma; come Sitox viene accusata di essere al servizio della case farmaceutiche, quando ha per statuto il controllo sul loro operato.

Marco Pivato si laurea in Chimica e Tecnologia Farmaceutiche a Bologna nel 2007 con una tesi in Farmacologia e farmacoterapia, con indirizzo tossicologico, ambientale e sanitario, sotto la guida del Prof. Giorgio Cantelli Forti e della Prof.ssa Patrizia Hrelia. Sapeva scrivere e anche questo suo talento lo mise al servizio della scienza. Da studente pubblica nella sua Rimini in Chiamami Città. Dopo la laurea, inizia a muovere i primi passi nel giornalismo
sotto la guida di Sergio Zavoli.

Scrive poi regolarmente per La Stampa su temi di cronaca sanitaria e più di recente sulle edizioni on line de La Stampa, La Repubblica, Il Secolo XIX. Intanto collabora con il Polo didattico dell’Università di Bologna a Rimini e successivamente con la Società Italiana di Tossicologia (SITOX), la Società italiana di Farmacologia (SIF) e la Federazione Italiana Scienze della Vita (FISV), delle quali cura la comunicazione scientifica, anche nell’ambito di convegni e conferenze.

Nel 2020 fonda DNA Media Lab, una piattaforma ufficio stampa per professionisti della salute. A inizio 2020 collabora con la Società Italiana di Farmacologia per iniziare la pubblicazione di SIF Magazine, “una rivista online gratuita con cui la SIF intende diventare l’amico colto del cittadino con cui, esperti, docenti universitari e ricercatori offrono testi di facile lettura con descrizioni e spiegazioni sui farmaci e sulle terapie farmacologiche”.

Come saggista, nel 2011 ha pubblicato “Il miracolo scippato. Le quattro occasioni sprecate della scienza italiana negli anni Sessanta”, un libro-inchiesta in cui racconta e denuncia le cause del fallimento di alcuni poli di eccellenza scientifico tecnologici che il mondo le invidiava in quattro settori strategici: informatico, petrolifero, nucleare e medico. Nel 2015 “Noverar le stelle. Che cosa hanno in comune scienziati e poeti”, sul come la scienza, nella sua rivoluzione, volge lo sguardo alle grandi domande originarie della filosofia e della poesia. Nel 2018 “Usare il cervello. Ciò che la scienza può insegnare alla politica”, dove racconta in modo avvincente l’architettura del nostro laboratorio delle idee e le leggi che lo governano.

Con il padre Stefano, già Rettore dell’Università di Urbino e assessore alla Cultura del Comune di Rimini, Marco Pivato ha pubblicato “I comunisti sulla luna. L’ultimo mito della Rivoluzione russa” (2027) e “L’ossessione della memoria: Bartali e il salvataggio degli ebrei: una storia inventata” (2021).

Per informazioni sulla borsa di studio:

SITOX – Società Italiana di Tossicologia

Via Giovanni Pascoli, 3 20129, Milano T. 02-29520311
Segreteria@sitox.org    https://www.sitox.org/

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