È riminese la start up che ha segnato un goal all’autismo. Linkaut, azienda che crea connessione (un link appunto) fra il mondo dell’autismo e quello dell’accoglienza a tutti i livelli ed in vari settori ha portato a casa un vero successo all’evento organizzato al Brera Football Village dalle Farmacie Comunali di Peschiera Borromeo, nell’hinterland milanese.
Si è parlato di sport e di autismo e della forza di questo binomio che è stato ben spiegato in apertura da Enrico Maria Fantaguzzi, fondatore di Linkaut fiore all’occhiello riminese “C’è uno scambio culturale tra persone con autismo e quelle senza che permette di crescere ad entrambe laddove non si voglia vedere la diversa abilità (e non disabilità) come qualcosa che allontana. Nel mondo dello sport questa connessione è ancora più possibile perché i nostri ragazzi non hanno in genere difficoltà motorie, solo una diversa percezione sensoriale e, quindi, diversi modi di recepire e reagire agli stimoli esterni”.
Come effettivamente lo sport possa essere portatore di inclusione lo testimoniano i vari progetti che il Brera Calcio ha attuato nel corso degli ultimi anni “abbiamo spesso operato nell’ambito delle fragilità sociali“ racconta il Presidente Alessandro Aleotti “notando come il calcio sia uno strumento eccezionale per mettere tutti insieme, sul campo e nello spogliatoio”. Ed in effetti la possibilità di includere ragazzi con autismo nelle squadre non è così lontana, serve però sicuramente aumentare il grado di consapevolezza dei ragazzi, degli allenatori e del pubblico in generale su cosa sia l’autismo e come si possa entrare in relazione con persone che ne siano affette.
“Attraverso lo sport le persone con autismo creano relazioni nuove” prosegue Fantaguzzi aiutato da Cristiano e Susanna Moltrasio, genitori di Alessandro “lo sport diventa quindi occasione di sperimentare l’indipendenza per i nostri ragazzi e opportunità per tutti di prendere confidenza con persone speciali”. Nel corso della serata sono anche state affrontate tematiche importanti, quali il bullismo che, proseguono i relatori, è spesso frutto della non conoscenza “il bullismo dilaga dove i ragazzi non conoscendo deridono; quando aumenta la conoscenza si creano vere amicizie e relazioni sincere che non vedono le stranezze e capitalizzano solo gli aspetti positivi”.
Sul ruolo che lo sport ed anche i media possano rivestire nell’accrescere la cultura e la consapevolezza di cosa sia l’autismo è intervenuto Mario Giunta, Giornalista Sky Sport, che, dopo aver raccontato esperienze di vita personali, ha confermato che “le parole chiave del percorso sono Inclusione, Cultura e Formazione; nello sport e nel calcio in modo particolare, vista la potenza mediatica di questo gioco, è importante far capire e provare che l’inclusione è possibile e benefica a tanti livelli, soprattutto per prescindere dal risultato sportivo e insegnare a guardare oltre”.
Ed effettivamente la disamina del giornalista è quanto mai puntuale: la formazione è necessaria sia nella scuola che nello sport che per la società in senso lato. Consapevolezza che ha spinto Marco Dazzo, presidente delle Farmacie Comunali di Peschiera Borromeo ad aderire al progetto dell’eccellenza riminese Linkaut e a far formare i suoi dipendenti per essere in grado di accogliere, negli esercizi, le persone con autismo e le loro famiglie “Abbiamo scelto di aderire al progetto Linkaut, perché sentiamo sempre la necessità di essere inclusivi ed accoglienti. Le nostre Farmacie, infatti, proprio perché Comunali, quindi patrimonio dei nostri cittadini, debbono vivere in equilibrio tra la capacità di essere economicamente performanti e, al contempo, contribuire al benessere dei nostri cittadini. Il nostro personale” spiega Dazzo “ha vissuto l’esperienza formativa di Linkaut, come un’occasione di crescita personale e questo è un primo obiettivo di questo progetto. È presto per fare una valutazione del riscontro presso la nostra clientela, ma sono certo che nel medio e lungo termine sapremo di ventare un riferimento sul nostro territorio e, ci auguriamo, un esempio da seguire”.
Allo stesso tavolo quindi le famiglie, le Istituzioni e gli operatori del tempo libero, uniti per voler fare qualcosa che, come ha detto il Presidente Aleotti “non deve essere solo teoria”. Ed effettivamente il percorso che Linkaut porta avanti è sempre concreto, sia perché la start up nasce dall’esperienza personale del fondatore che è padre di un ragazzo autistico di 23 anni, sia perché l’obiettivo è quello di gettare il seme per una rivoluzione culturale che si basa su informazione e conoscenza di una problematica che, solo in Italia, coinvolge 600.000 persone.
L’obiettivo della serata lombarda è stato quello di creare un ponte: non con la pretesa di far superare ai ragazzi i limiti nella comunicazione e nella socializzazione che caratterizzano il loro essere autistici, ma con l’intenzione di educare la comunità a relazionarsi con loro e a farlo nel modo più semplice e più concreto possibile.
La serata di Linate andava proprio in questa direzione ed il successo e l’attenzione del pubblico hanno effettivamente dimostrato quello che il pioniere riminese dell’innovazione sociale ha auspicato in conclusione “che si possa lavorare in sinergia fra pubblico e privato, ambienti economici e di svago, per permettere davvero a tutti di vivere appieno le proprie passioni”.