Il Cocoricò riannoda i fili della memoria e li proietta nel futuro. La Piramide prepara il suo trentennale raccontando un percorso fatto di tendenze, novità, ricerca artistica e musicale, che dalla collina di Riccione lo ha trasformato in icona della cultura club mondiale. A narrare una storia in costante movimento, tutt’ora viva e aperta, sarà il nuovo docufilm del regista, blogger e autore di spot e documentari, Ambrogio Crespi.
Primo ciack della sua nuova avventura cinematografica questo sabato (29 luglio), durante i DJ set di star della consolle come Desolat, Seran Bendecidos e Loco Dice. In programma due mesi di riprese dentro e fuori la Piramide, luogo che dal 1989 è punto di incontro tra diverse culture e generi musicali e palcoscenico dove le sonorità techno e house sono arrivate al successo di massa. Le camere di Crespi, seguito dalla società di produzione IndexWay, entreranno nel backstage delle serate, intervisteranno i Dj, osserveranno la sala con gli occhi di chi sta ballando, legheranno storie e personaggi con la colonna sonora del luogo che ha segnato la storia della musica elettronica italiana e internazionale. Inizierà dall’autunno il lavoro di montaggio e post produzione del film, destinati a chiudersi nella primavera del prossimo anno, con l’aprirsi ufficiale del trentennale del Cocorico.
“Siamo onorati e felici che un regista come Ambrogio Crespi abbia voluto affrontare la sfida di raccontare la realtà della Piramide, un luogo dove hanno trovato modo di esprimersi e si esprimono nuovi modelli culturali e musicali– spiega Fabrizio De Meis della nuova società di gestione – questa estate abbiamo rinnovato radicalmente programma artistico, presenza e comunicazione web: insomma, tutta la nostra offerta di intrattenimento. Il film è una straordinaria opportunità per capire cosa succede tra i giovani, cosa si muove nel loro mondo e fare conoscere e capire anche al grande pubblico realtà e storia del Cocoricò”.
“La notte è un territorio da esplorare e scoprire. I Dj sono i Virgili e gli eroi della narrazione dell’immaginario e della culture giovanili. Metti on line lo streaming di un loro set e da tutto il mondo trovi centomila ragazzi che lo seguono alle 3 di notte di un sabato qualunque dell’estate – commenta il regista Ambrogio Crespi – immagini, suoni, le parole dei protagonisti, sono il modo migliore per conoscere e raccontarlo. Girare al Cocco significa leggere una storia che dura da quasi 30 anni e che è sempre in movimento. Una cultura e un modo d’essere, che voglio proporre in presa diretta e senza mediazioni”.
Del resto, è questa la cifra narrativa scelta nella sua lunga carriera da Ambrogio Crespi: utilizzare le immagini, le testimonianze, la ricostruzione documentaristica di un evento per capire ciò che è accaduto e accade ogni giorno intorno a noi. I suoi docufilm entrano dentro storie, personaggi, eventi pubblici e privati. Affrontano passaggi centrali degli ultimi 40 anni di storia del nostro Paese. Da Enzo Tortora, alle carceri di “Spes Contra Spem, liberi dentro”, al Capitano Ultimo, per arrivare fino alla storia di Giorgia Benusiglio. Docufilm presentati premiati a grandi festival cinematografici, “Giorgia Vive” “Premio Cariddi” alla sessantaduesima edizione del Taormina Film Fest, e proposti al pubblico televisivo su emittenti quali Rete 4 e Sky TV. Senza dimenticare il lungo viaggio nella musica di “Malaterra”, Documentario sul cantate napoletano Gigi D’Alessio, realizzato insieme a Sergio Rubino e proiettato in tutta Europa durante il “Malaterra World Tour”.
Ambrogio Crespi
Inizia la carriera con le produzioni TV e teatrali di Gianfranco Funari. Ha lavorato a spot e campagne di aziende italiane e internazionali tra cui Tic Tac con Michelle Hunziker, Peroni, Swatch, Pasta Agnese, Lancia. Esperto di comunicazione, marketing digitale, regista e autore di spot e documentari, negli ultimi anni ha sviluppato un’intera attività nel web dove opera come blogger, realizzando più di 100 docuweb e speciali su www.misterblog.it. I suoi documentari raccontano personaggi, episodi e momenti centrali degli ultimi trent’anni di storia italiana. Nel 2013 realizza “Enzo Tortora, una ferita italiana”, docufilm con il quale nel 2014 ha vinto il SIFF – Salento International Film Festival – sezione documentari. Sempre nel 2014, presenta a Taormina, il docufilm, “Capitano Ultimo, le ali del falco” con Raul Bova, storia dell’ufficiale dei Carabinieri che arrestò Toto Riina. Nel 2015 è autore e regista insieme a Sergio Rubino del docufilm “Malaterra” su Gigi D’Alessio e proiettato in tutta Europa dal cantante napoletano durante il “Malaterra World Tour”. Nel 2016 con produzione IndexWay (Index Production) ed Mb Rent è, invece autore e regista del docufilm “Giorgia Vive” sulla la storia di Giorgia Benusiglio. La pellicola vince il “Premio Cariddi” alla sessantaduesima edizione del Taormina Film Fest. Ancora del 2016 è “Spes Contra Spem, liberi dentro”, presentato alla 73^ mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, all’interno della rassegna “Eventi Speciali”. Ultima sua opera “Romano Radici, un eroe semplice” la storia di un Carabiniere ucciso a Roma dal terrorismo negli anni ’80 e presentato alla Casa del Cinema a Roma.