È ufficiale: Credit Agricole Cariparma ha avviato le discussioni preliminari con Banca d’Italia e il Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi in vista di una possibile acquisizione di Cassa di Risparmio di Cesena, Cassa di Risparmio di Rimini e Cassa di Risparmio di San Miniato.
Nella serata di ieri Credit Agricole ha diffuso una nota che spiega i dettagli dell’operazione. Questa rientrerebbe nell’ambito del piano strategico di Credit Agricole in Italia “Ambizione 2020”, che prevede uno sviluppo della banca di prossimità in Italia da intendersi “perseguibile prioritariamente per via organica”; ma il gruppo non esclude la possibilità di valutare, prudentemente, alcune opportunità. A patto che esse rispondano a criteri precisi: per esempio, la dimensione, la qualità del bilancio, le prospettive di sviluppo di business, il posizionamento geografico e le possibili sinergie.
L’integrazione delle tre casse di risparmio nell’orbita di Credit Agricole Cariparma ne rafforzerebbe di circa il 20% la base clientela. Il tutto sviluppandosi in regioni che sono già in obbiettivo e su territori adiacenti a quello parmense.
L’operazione non modificherebbe inoltre gli equilibri finanziari di Credit Agricole-Cariparma: “la totalità delle sofferenze delle tree banche interessate sarà deconsolidata prima della loro eventuale cessione e, allo stesso tempo, le banche oggetto di acquisizione sono chiaramente in eccesso di depositi di clientela”.
Ma prima di procedere, si dovranno effettuare due diligence; se poi le indagini sula fattibilità daranno esito positivo, dovrà poi arrivare il via libera delle Autorità competenti, dalle quali però finora sono arrivati segnali confortanti.
Il fondo FC Flowers, che ha presentato l’altra offerta sul tavolo di Carim, ha già effettuato i passaggi delle due diligence.
“Sulla base degli elementi disponibili – conclude Credit Agricole – il suo impatto negativo sul rapporto Cet1 di Credit Agricole e del Gruppo Credit Agricole sara’ inferiore ai 10pb.
