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Ucraina, 300 profughe saranno assunte negli hotel della Riviera

Sono più di 200 i profughi arrivati a Rimini a quasi due settimane dallo scoppio del conflitto in Ucraina. Il numero degli arrivi è destinato a salire ma intanto sono solo cinque gli uomini arrivati nel capoluogo romagnolo. Il resto dei profughi sono donne e bambine. Gran parte di loro sono arrivate in pullman, altre con le loro auto fino al parcheggio degli hotel. Al “Brenta” di Torre Pedrera è stato allestito il quartier generale dell’accoglienza di Riviera Sicura, l’associazione alberghiera che si occupa delle gestione dell’emergenza.

Molte delle donne accolte si rendono già disponibili di loro volontà ad aiutare le tante volontarie ucraine della comunità riminese che contribuiscono a gestire i flussi in arrivo. Diverse profughe, con il pensiero rivolto al marito, ai figli e ai fratelli o persino ai padri rimasti in Ucraina a combattere danno una mano facendo le pulizie o in cucin per preparare un pasto caldo.

Così nel giorno della giornata della donna gli albergatori romagnoli riuniti nella rete Riviera Sicura hanno annunciato che assumeranno a breve 300 donne scappate dalla guerra in ucraina in diversi hotel della riviera con un contratto di lavoro a tempo determinato.  Le profughe potranno essere occupate, per un periodo variabile da 3 a 6 mesi, negli alberghi di Rimini e dintorni come cameriere ai piani, aiuto cucina e altre mansioni.

Tutti i contratti – spiegano dall’associazione – “prevedono vitto e alloggio e questo consentirà un fortissimo risparmio di risorse economiche da parte dello Stato, riducendo, di fatto, il numero di alloggi da impiegare per l’accoglienza dei rifugiati”.

La prossima settimana Riviera Sicura terrà un incontro con le associazioni delle altre categorie legate al turismo stagionale (ristoranti, stabilimenti balneari, etc.) per ampliare il numero delle assunzioni. “L‘economia del nostro territorio – spiega il presidente dell’associazione Giosuè Salomone – necessita di manodopera straordinaria ogni stagione estiva. Avevamo già previsto di ricorrere al decreto Flussi per sopperire alla mancanza di personale, poiché il mercato del lavoro italiano non riesce mai a soddisfare la nostra richiesta in estate”.
    Nel frattempo comincia la formazione delle profughe. “Già lunedì – continua Salomone – inizieremo un corso base di italiano, cui seguiranno corsi di housekeeping, haccp e sicurezza sul lavoro per essere pronti con le assunzioni già a Pasqua. Abbiamo calcolato di potere erogare stipendi per oltre due milioni di euro entro settembre“.

L’associazione intende chiedere al governo sgravi contributivi per l’assunzione dei profughi. Attualmente l’accoglienza gratuita è per gli albergatori “raramente al di sotto dei 3.000 euro al giorno”, spiegano.

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