Il 2017 è stato un altro anno di notevole crescita per il turismo in Italia: gli esercizi ricettivi registrano un nuovo massimo storico, dopo quello del 2016, con oltre 420 milioni di presenze (+4,4% rispetto al 2016) e 123 milioni di arrivi (+5,3%). La crescita è stata superiore a quella media europea.
La permanenza media, ossia il numero medio di notti trascorse negli esercizi ricettivi per ogni arrivo, è pari a 3,41 notti per cliente, in lieve calo sia per la componente della clientela domestica (da 3,38 notti del 2016 a 3,35 del 2017) e sia per quella estera (3,51 nel 2016 e 3,48 nel 2017). La permanenza è in media molto più lunga negli esercizi extra-alberghieri che negli alberghi (4,95 contro 2,93 notti per cliente)
Il 40,6% delle presenze si concentra in 50 comuni italiani (pari a quasi un terzo della clientela residente e a quasi la metà di quella non residente). Rimini si conferma al 5° posto rispetto al 2016. Riccione e Bellaria perdono due posizioni sul 2016. Bene Cattolica che sale di un gradino.
Considerando la dinamica dei flussi per regione di destinazione, nel 2017 gli aumenti relativi più consistenti in termini di presenze si registrano in Sicilia (+7,3% rispetto al 2016), Basilicata (+6,5%), Piemonte (+6,3%) ed Emilia-Romagna (+6,0%). Viceversa, le regioni che hanno subito la flessione più rilevante sono Umbria (-8,4%), Marche (-8,0%) e Molise (-5,3%). Evidente l’influenza negativa del terremoto.
Nella classifica per Regioni le prime posizioni sono rappresentate da Veneto, Trentino, Toscana, Emilia Romagna e Lombardia.
Se guardiamo le quote di mercato turistico italiano per singola regione l’Emilia Romagna si conferma come prima destinazione turistica per gli italiani in vacanza
Classifica molto diversa per il mercato estero. Sei regioni coprono l’80% delle destinazioni del mercato estero.
Come si spostano i turisti
In Italia, i viaggi con pernottamento negli esercizi ricettivi avvengono per lo più utilizzando l’auto (la stima è pari a 70,2%, stabile rispetto al 2016), che è la scelta decisamente prevalente nel caso delle vacanze (73,5%), meno per i viaggi di lavoro (45,8%). Il treno e l’aereo sono più utilizzati per gli spostamenti di lavoro (rispettivamente 27,3% e 14,7%) che per le vacanze (9,1% e 6,2%). L’utilizzo di entrambi i mezzi di trasporto è in aumento sul 2016 (rispettivamente +19,8%, +29,6%)