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Turismo 2020. Il consuntivo nell’anno della pandemia. Persi la metà dei turisti

La Regione Emilia Romagna ha pubblicato i dati definitivi del turismo 2020. L’anno della pandemia, delle chiusure, del blocco dai paesi esteri, inevitabile il conseguente risultato, particolarmente negativo.

La provincia di Rimini perde complessivamente 7,2 milioni di presenze turistiche. Il Comune di Rimini contribuisce per il 50% pari a 3,5 milioni di presenze in meno sul 2019. Gli arrivi seguono il trend dei pernottamenti. In provincia di Rimini gli arrivi sono crollati di 1,7 milioni.

Dati che fotografano la situazione per i singoli comuni costieri. Come si nota le differenze sono importanti e segnano anche un diverso posizionamento sui mercati. Infatti mentre il calo sui mercati esteri è simile nei 5 comuni costieri ( un range che va dal -62% di Riccione al -69% di Bellaria) la differenza è più netta sul mercato italiano.

Rimini vede gli arrivi degli italiani diminuiti del 45% negli altri comuni costieri il dato varia dal -36,7% di Riccione al -33,1% di Misano. Una differenza significativa.

Interessante analizzare il mese di agosto. E’ stato il mese con meno limitazioni ed agevolato dal bonus vacanze.

Gli arrivi degli italiani segnano dati positivi rispetto al 2019 in tutti i comuni costieri tranne che Cattolica che segna una leggera flessione, -1,3%. La somma degli arrivi tra esteri ed italiani mette in risalto il dato di Rimini. E’ il territorio che ha sentito il crollo degli esteri più delle altre realtà costiere. Il mercato Russo, completamente assente si è fatto sentire.

Nei pernottamenti le differenze sono ancora più marcate. Rimini segna il calo più rilevante con oltre il 19% rispetto al 2019.

Riccione contiene la riduzione dei pernottamenti sotto il 10%.

Evidente che Riccione ha un posizionamento (non da oggi) sul mercato italiano migliore di Rimini.

In Regione la situazione è più pesante in Emilia. Il blocco dei voli dall’Europa ha penalizzato le città d’arte.

Le previsioni del 2021 sono ancora incerte. Sono saltate le grandi fiere come ad esempio il Sigep. La campagna di vaccinazione è stata rallentata dalle forniture. Tutto dipenderà dalle prossime settimane. Importante in questa fase è essere pronti per la ripartenza.

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