La storia giudiziaria del Trasporto Rapido Costiero ora battezzato Metromare è ancora lontana dall’essere terminata. Infatti vi sono ancora ricorsi in corsi per le indennità di esproprio e processi in corso per reati penali individuati dalla procura della Repubblica di Rimini per il blocco del cantiere da parte dell’allora sindaco di Riccione Renata Tosi.
Sul primo aspetto la Corte di Cassazione, sezione civile, ha accolto 15 ricorsi fatti da PMR (Patrimonio Mobilità Rimini) ex Agenzia della mobilità sull’indennità di esproprio. Un ricorso fatto contro le sentenze della corte di appello di Bologna che aveva stabilito che andavano indennizzati anche gli abusi edilizi non sanati per la lunga decorrenza del tempo. Si trattava di manufatti espropriati per il passaggio del TRC. Come è noto gli abusi edilizi non vanno in prescrizione. Rimangono tali. La Corte di Cassazione ha ristabilito il principio con una sentenza che ha accolto 15 ricorsi. Secondo i giudici gli abusi non sanati non possono essere indennizzati e ha rinviato il tutto ad una diversa sezione della corte di appello di Bologna per la revisione delle sentenze.
Questa sentenza della Cassazione potrebbe fare risparmiare a PMR circa 200mila euro per i minori indennizzi ai proprietari dei manufatti abusivi o parzialmente abusivi.
Per la parte penale il 23 giugno vi è una nuova udienza presso il tribunale di Rimini per il processo a Renata Tosi sul blocco del cantiere del TRC