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Tratta dei baby calciatori, coinvolti anche dei riminesi

La polizia di Prato ha eseguito quattro misure cautelari – tra cui quelle a carico del presidente del Prato calcio Paolo Toccafondi (inibizioni per 4 mesi dal calcio) e della Sestese (arresti domiciliari) – e numerose perquisizioni per immigrazione clandestina, falso documentale e favoreggiamento a carico di persone legate al mondo del calcio. A carico di molti di loro sono anche emersi profili di responsabilità per frode sportiva per aver alterato alcuni risultati calcistici.

Gli indagati, in violazione delle disposizioni del testo unico sulla disciplina dell’immigrazione, hanno compiuto atti diretti a procurare illegalmente l’ingresso nel territorio italiano di cittadini di origine africana, in particolare ivoriani minorenni, producendo all’ambasciata italiana di Abidjain, e poi all’Ufficio immigrazione della questura di Prato, documentazione su falsi stati, in particolare condizioni personali, quali quella di maternità biologica e filiazione naturale rispetto ai minori: atti funzionali a richiedere ed ottenere il rilascio dei visti di ingresso per motivi di ricongiungimento familiare, con successivo ottenimento dei permessi di soggiorno per motivi familiari.

Le indagini della polizia hanno permesso di accertare che la finalità dell’ingresso illegale dei cittadini di origine africana, è stata quella di far giocare i ragazzi in squadre di calcio italiane e europee in violazione anche delle norme Fifa che ne consentono il tesseramento.

Dalle intercettazioni telefoniche è emerso che si volevano organizzare partite di calcio nei centri di accoglienza per migranti per reclutare i ragazzini più promettenti. Oppure fare arrivare i baby calciatori con i barconi dei migranti per poi reclutarli in Italia.

Per questa parte delle indagini risultano indagati anche alcuni esponenti del mondo del calcio riminese. Si tratta del procuratore sportivo di Santarcangelo Mauro Cevoli, di Walter Macrelli, Veniero Semprini e Leonardo Giusti. Secondo le indagini della polizia toscana, i quattro avrebbero favorito l’ingresso di due minorenni in Italia per poi farli giocare in varie squadre.

Già in passato Mauro Cevoli fu coinvolto in una indagine della Procura federale della federazione gioco calcio per documenti falsi o contraffatti riferiti a giocatori provenienti da altri Paesi. Di conseguenza, nel 2013 il procuratore santarcangiolese aveva subito un’inibizione per due mesi alle sue attività

L’indagine della Procura della Repubblica di Prato ha messo anche in luce interessi connessi all’alterazione dei risultati di partite di calcio. La squadra mobile, a tal proposito, ha raccolto riscontri in merito all’alterazione di undici partite tra Lega Pro, Eccellenza toscana e Promozione.

Coinvolte, ma a quanto pare in buona fede, anche Inter, Fiorentina e Cittadella, che avrebbero compiuto i trasferimenti nella piena convinzione che tutto fosse regolare. Tra i trasferimenti su cui si sta indagando c’è anche quello di Christian Kouamé, venduto dal Praco al Cittadella per 400 mila euro. A queste società sono state chieste le documentazioni relative ai trasferimenti.

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